“Melone amaro”
Famiglia: Cucurbitaceae.
Origine: regioni tropicali e sub-tropicali
Caratteristiche: pianta erbacea annuale rampicante, fusti ramosi con viticci, può raggiungere i 5 m di altezza, presenta fiori gialli e produce frutti commestibili. Introdotta in Europa all’inizio del ‘700
Coltivazione: si semina in luogo protetto a primavera, il trapianto avviene verso metà maggio, si può coltivare in vaso ma predilige la piena terra e le posizioni soleggiate, è un rampicante per cui bisogna fornirle degli appigli. Teme il freddo.
Edibilità 4/5: foglie e frutti (assai amari) si consumano crudi o cotti; coltivata in tutto l’Oriente per il suo buon sapore amaro, i frutti di Momordica si usano in molte ricette esotiche; fritta, soffritta, speziata e stufata, oppure in minestra, viene considerato un cibo utile ai diabetici; ottima abbinata con cipolle, pomodori, Okra, fagioli e altre verdure tipiche; in Cina se ne fa anche una bevanda. Le foglie anch’esse amare possono essere utilizzate fresche o secche.
Valore terapeutico 5/5: il frutto di Momordica è un ottimo diuretico, antipiretico e ipoglicemizzante. Da secoli la medicina tradizionale indiana, cinese ed africana la utilizzano per il controllo e il trattamento del diabete, dell’ipertensione, della costipazione, della febbre, dell’epilessia, del morso di serpenti, della malaria, della bronchite e delle infezioni microbiche. In seguito all’assunzione di questo frutto si è osservata anche una diminuzione dei livelli di lipidi, quindi risulta adatto per le diete. Gli apici della pianta, e le foglie, possono essere usati freschi in tisana con l’aggiunta di Stevia (dolcificante naturale) o di un po’ di miele per alleviare i dolori di stomaco anche nei bambini.
Curiosità: nel giardino è utile per coprire muri, pergole, tronchi d’albero o altro; possiede molti nomi data la sua diffusione, il frutto e i semi ricordano il melograno, la foglia assomiglia alla vite.
Ho coltivato e consumato karela (Momordica Charantia) per la prima volta quest’anno.
Ho consumato il frutto verde crudo in insalate o con pomodori per alleviare l’intensità del sapore amaro.
In questi giorni ho anche provato a farne una marmellata con aggiunta di zucchero nella misura di 250g per kg di karela e devo dire che il risultato è molto buono dolce con un retrogusto amaro d he mi ricorda il caramello o le caramelle al rabarbaro.
Ciao, in che zona dell’Italia ti trovi?
Hai continuato negli ultimi anni a coltivare questa pianta e altre che si usano nella cucina asiatica?
Palaia….ma certo…Momordica, okra, benincasa hispida, lagenarie varie, melanzana thai, baselle, etc 😉