ALLIUM ampeloprasum babingtonii

“Porro di Babington ”

Famiglia: Alliaceae

Origine: est Europa, Irlanda, Inghilterra

Caratteristiche: pianta che cresce in terreni sassosi e sabbiosi vicino alle coste; erbacea perenne, produce 6 – 9 foglie lunghe dai 10 ai 30 cm, inserite attorno a uno scapo florale alto dai 50 – ai 180 cm che si sviluppa da un bulbo sotterraneo; il bulbo principale si divide producendo un grappolo di piante intorno; resistente al freddo (fino a -20°C); sviluppa dei bulbi profondi fino a 15 cm e dei bulbilli aerei con cui si dissemina tanto da diventare spontanea. È evidente la correlazione con il porro selvatico.

Coltivazione:  i bulbi sono da piantare in profondità, i bulbilli si possono piantare a fine estate in un luogo fresco o in primavera; la divisione dei bulbi principali si effettua in primavera o in autunno quando sono in riposo vegetativo. Ama esposizioni luminose anche se tollera bene la mezz’ombra; richiede un terreno ricco e ben drenato.

Edibilità 3/5: i bulbi si utilizzano crudi o cotti; dal sapore delicato tra l’aglio e il porro variano in dimensione dai 4 ai 10 cm. Le foglie raccolte a fine inverno, sono ottime giovani utilizzate crude, quelle più vecchie sono fibrose e sono utilizzate cotte. I fiori e bulbilli sono commestibili e hanno un sapore di aglio delicato, utilizzabili anche come sott’aceti ma piuttosto piccoli da maneggiare.

Valore terapeutico 2/5: proprietà in generale simile a quelle dell’aglio, ma con effetti più blandi; un buon detox, con proprietà stimolanti, espettoranti, ottimo antibatterico e germicida. Ottimo antisettico per sanare ferite e infiammazioni il bulbo è più efficace se impiegato fresco

Curiosità: ottima pianta da agro forestazione e foreste commestibili; cresce bene con la maggior parte delle altre piante fungendo anche da bio repellente per funghi e parassiti, in particolare è ottima in sinergia con camomilla, barbabietola carote e rosacee; inibisce la crescita delle leguminose e dell’erba medica.  il succo di tutta la pianta è un valido repellente per insetti, in particolare le tarme; la pianta vegetativa è ritenuta capace di tenere lontane le talpe. In generale L’A. ampeloprasum è una specie che presenta numerose variabili per questo diverse tipologie vengono iscritti a diverse sottospecie; qui la forte variabile è costituita dai numerosi bulbilli aeree che la iscrive a un portamento, una modo di coltivazione e una gamma di utilizzi diversa. Il nome Babington ricalca l’origine inglese di questa pianta; Charles Cardale Babington era un contemporaneo di Darwin, già presidente di botanica nel 1861 a Cambridge; nel 1840 scrisse un articolo negli Annuals of natural history sulle differenze tra i vari porri, menzionando, per primo, che ha Guernsey aveva notato una tipologia di A. ampeloprasum riprodursi dai bulbilli prodotti sul capolino, la stessa che ancora oggi reca il suo nome. Alcuni considerano questa pianta una reliquia di un’antica coltivazione che risale a tempi antichi, reduce dei giardini e campi di castelli e monasteri.

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