ARTEMISIA ludoviciana

“Artemisia bianca, salvia Dakota”

Famiglia: Compositae

Origine: Nord America

Caratteristiche: pianta erbacea perenne dal portamento eretto che non supera il metro di altezza (di solito arriva ai 70 cm), con foglie lanceolate di colore grigio argenteo. In estate ed autunno presenta capolini gialli riuniti in pannocchie. Il profumo sprigionato è molto piacevole e ricorda quello di una salvia. La pianta consegue il suo pieno sviluppo dopo almeno 5-6 anni.

Coltivazione: si coltiva facilmente in terreni argillosi, sabbiosi, leggermente alcalini e ben drenati, prediligendo una posizione soleggiata. Le piante diventano più resistenti e aromatiche quando si trovano in terreni asciutti e poveri. La semina si deve effettuare in autunno; le talee si ricavano dal fusto legnoso della pianta madre in estate, oppure si possono anche preparare margotte semilegnose in agosto.

Edibilità 2/5: le foglie e i capolini fioriti si usano come condimento o per guarnire salse o pietanze e nella preparazione di tè speziati.

Valore terapeutico 2/5: con le foglie, dalle proprietà astringenti, si prepara un tè per alleviare mal di stomaco e dolori mestruali. Esternamente, l’ impacco di Artemisia è utile nel trattamento di pruriti, eruzioni cutanee, gonfiori, piaghe. L’aroma sprigionato dalle foglie schiacciate aiuta in caso di cefalee e sinusite, può essere utilizzato come deodorante ascellare o per i piedi; ha un’azione repellente sulle zanzare.

Curiosità: questa specie di Artemisia, spesso impropriamente chiamata “Salvia bianca” (che è invece la Salvia apiana, vedi vol I), o “Salvia delle Donne” fa parte delle erbe sacre usate dai nativi americani, in particolare le donne, sia nei rituali che nella medicina tradizionale. Essa è molto nota e apprezzata dagli indiani delle pianure del Dakota, che la utilizzano per curare mal di testa, tosse, disturbi di stomaco, dolori mestruali e molto altro ancora, nonché nei riti di purificazione, di preghiera e meditazione.  È inoltre dimostrato che l’estratto e il macerato della parte aerea della pianta, inibisce la proliferazione del fungo Phytophthora, che causa la peronospora della patata e del pomodoro.

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