Atriplex halimus

“Salao”

salao2Famiglia: Chenopodiaceae

Origine: coste Mediteranee

Caratteristiche: pianta erbacea perenne, raggiunge i 2-3 mt d’altezza;

Coltivazione: pieno Sole o mezz’ombra, in vaso o piena terra, suoli ben drenati e asciutti, teme i ristagni idrici in inverno, resiste fino a -10°C; non teme il vento, la salsedine e la siccità, ricaccia anche dopo potature profonde.

Edibilità 5/5: foglie edibili crude o cotte, alcuni lo ritengono un alimento da carestia ma è stata una delle coltivazioni più diffuse. Le foglie hanno un ottimo sapore salato, possono essere aggiunte all’insalata o cucinate come gli spinaci. Le foglie mantengono il loro sapore salato anche se coltivate nell’entroterra, lontano dal mare. Le foglie sono disponibili in ogni momento dell’anno, attenuando la raccolta nella fase invernale. I semi si usano anche per ispessire le minestre o mischiati con i cereali per fare il pane.

Proprietà curative 1/5: i germogli e i ributti vengono bruciati per ottenere una polvere adatta a combattere l’acidità di stomaco, la pianta è considerata adatta nella produzione della manna.

Curiosità: è un arbusto a crescita lenta, potabile come una siepe essendo in grado di ricacciare anche quando tagliata fino al legno vecchio; fornisce un’ottima barriera frangivento; necessita di poche cure e non teme la siccità. Le ceneri della pianta sono adatte nella produzione di saponi poiché ricche di alcali. Questo Atreplice è un dissalatore naturale dei terreni e viene usato in progetti di recupero ambientale. Nel suo ampio uso in cucina si può tritare insieme ad altre spezie o utilizzare in molte ricette per insaporire e salare le pietanze.  

9 risposte a “Atriplex halimus”

  1. Si può riprodurre per talea?

    1. Si ma le piante rispetto a quelle fatte da seme risultano meno forti nell’apparato radicale e meno resistenti al freddo.

  2. Riccardo Andreotti dice: Rispondi

    Ciao sono Riccardo , ci siamo conosciuti in fiera a Perugia, sono alla terza semina purtroppo le prime due sono andate a vuoto. Consigli ? Trucchi , accorgimenti particolari ? Ho fatto come al solito e tutti gli altri semi che ho comprato sono nati .Solo Atriplex mi sta creando sconforto e muoio dalla voglia di averlo.

    1. Buongiorno Riccardo…seminalo in superficie…tienilo al fresco e a mezz’ombra e fai in modo che non si asciughi troppo fino alla nascita…a volte uso anche acqua leggermente salata per farlo nascere…

  3. Chiara Roncagli dice: Rispondi

    Pianta fantastica! Basta tagliare un rametto e piantarlo nel terreno, avendo cura di annaffiarlo bene i primi giorni Nel terreno del mio giardino (argilloso, pianura Padana) cresce che è una meraviglia… forse troppo!!Ottima da mangiare

    1. Si davvero..la adoro anche io sia come siepe che come alimento
      ne esiste una sua simile molto importante…metto di seguito un estratto da https://www.fondazioneslowfood.com/it/arca-del-gusto-slow-food/old-man-saltbush/
      L’Atriplex nummularia, una varietà di atriplice detta localmente “old man saltbush” (cespuglio del sale degli anziani), è un arbusto legnoso a più fusti che cresce un po’ ovunque nei bassopiani aridi o semiaridi dell’Australia continentale. È una pianta sempreverde dallo sviluppo rapido che di norma non oltrepassa i tre metri di altezza e i quattro di larghezza. Le foglie, di colore grigio argentato, hanno la forma di un’ellissi tondeggiante e oscillano tra uno e tre centimetri di lunghezza. Il periodo di fioritura è variabile, ma cade tra i mesi di giugno e agosto. I semi maturano quasi subito. È una specie resistentissima, capace di sopravvivere alle alluvioni (anzi, è molto presente nelle pianure alluvionali). Sopporta bene anche la siccità, gli incendi, le gelate non troppo rigide e i suoli fortemente alcalini e salini. Anzi, il nome vernacolare della pianta deriva proprio dalla sua capacità di proliferare in ambienti salini e immagazzinare sostanze minerali nelle foglie.
      Tutte queste proprietà, prese nel loro insieme, ne fanno una specie preziosa, sia in termini agricoli che sul piano ecologico. Non solo trova impiego nell’alimentazione umana (è fonte di vitamine, proteine e sali minerali) e viene utilizzata come foraggio nelle aree più fuori mano, ma è un ausilio prezioso nella lotta all’erosione e alla salinità dei suoli, oltre a prestarsi come barriera frangivento. Va inoltre osservato che è una delle prime specie a rigenerarsi dopo gli incendi, e come tale rappresenta un’importante fonte di cibo per gli animali selvatici e domestici nelle aree colpite dal fuoco.

  4. Ho staccato un pezzo e l’ho messo in un bicchiere d’acqua per circa un mese ha fatto le radici e l’ho piantata solo oggi speriamo in bene

  5. Buongiorno Paolo, in quali mesi si semina l’atreplice? Grazie

    1. adesso è un buon momento…nella semina io aggiungo un po’ di cenere al terriccio (1-2 %) e nell’innaffiatura un poco di sale disciolto in acqua (1%)

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