TOMATILLO (PHYSALIS ixocarpa)
Il tomatillo, letteralmente “piccolo pomodoro”, è a tutti gli effetti una Solanacea appartenente al genere Physalis , lo stesso del più noto (almeno sul mercato europeo) alchechengi. Come quest’ultimo, il frutto si presenta all’interno di una specie di involucro di carta, formato dal calice, (Physalis dal latino vescica) che si riempe via via che questo cresce e matura. A piena maturazione, quando questa particolare buccia sarà marrone e piena al tatto, il tomatillo è pronto: basterà “scartarlo” come fosse un dono, e ci regalerà il suo verde brillantissimo e il suo inconfondibile sapore acidulo! Ingrediente fondamentale della salsa messicana, sicuramente è da sperimentare, crudo o cotto, in tante altre ricette…
Lo sapevate che…
Molte lingue (l’italiano fa eccezione!) oggi utilizzano, per definire il comune pomodoro, parole derivate dal termine náhuatl “tomātl”: si pensi allo spagnolo (tomate), all’inglese (tomato), al tedesco (tomate),al francese (tomate), al portoghese (tomate)… In realtà però con la parola “tomātl” gli Aztechi indicavano proprio il “tomatillo”, e con il termine “jitomate”, venuto solo successivamente, il pomodoro rosso. Gli spagnoli, però, dopo la conquista di Tenochtitlán, esportarono erroneamente con il nome di “tomate” il rosso e succoso frutto indigeno, e con tale nome è oggi conosciuto in tutto il mondo. Solo in Messico centrale ancora vive la distinzione tra “tomate” e “jitomate. Il primo, ovvero il tomatillo, si usa per la salsa verde tradizionale messicana, il secondo, rosso, si utilizza nell’insalata o per preparare sughi ed intingoli. |
Salsa tomatillo
- 250 gr tomatillos privati dell’involucro
- 1 spicchio d’aglio (o più)
- mezzo peperone dolce
- 1 peperoncino medio-piccante (o più)
- mezza cipolla
- 3 cucchiai di coriandolo fresco (anche prezzemolo va bene o erbette a piacere)
Variante 1 (più acidula)
Tagliare i tomatillos a metà e farli cuocere qualche minuto in un pentolino con pochissima acqua. Una volta che si sono leggermente ammorbiditi, porli in un contenitore dai bordi alti e frullare con il minipimer, aggiungendo gli altri ingredienti e correggendo di sale.
Variante 2 (più dolciastra)
Tagliare i tomatillos a metà e metterli in una padella calda con un filo di olio, ad imbrunire, avendo cura di non bruciacchiarli. Quando sono ben coloriti, frullarli con il minipimer insieme agli altri ingredienti crudi. Aggiustare di sale.
Questa salsa è ottima sul pane, come accompagnamento ad altre pietanze , ma anche aggiunta a minestre e vellutate di verdure.
Guacamole con tomatillo
- un avocado maturo
- 2 tomatillos verdi
- mezza cipolla
- un pomodoro rosso (o una manciata di pomodorini rossi)
- un peperoncino verde medio piccante
- succo di mezzo lime (va bene anche di limone)
- coriandolo fresco (o altre aromi a piacere)
- sale e pepe
Tagliare l’avocado a pezzi grossolani e ridurre in purea. Sminuzzare i tomatillos e gli altri ingredienti e mescolare il tutto aggiungendo sale, pepe e coriandolo a piacere. Condire con il succo di lime.
Per gli amanti della salsa guacamole, questa variante è senz’altro da provare!
Tomatillos gratinati
- 20 tomatillos circa
- 1-2 spicchi d’aglio
- pangrattato
- prezzemolo
- olio e.v.o
- sale
Un volta tolto l’involucro dei tomatillos, tagliarli a metà. Preparare un battuto di prezzemolo e aglio, a cui va aggiunto un po’ di sale, un filo d’olio e il pangrattato (possiamo anche versare tutto nel mixer, ma non è necessario). Adagiare i tomatillos in una teglia e disporvi sopra il composto di pangrattato; infornare per circa 15 minuti a 200°.