“Canapa”
Famiglia: Cannabidaceae
Origine: O. Asia, naturalizzata in tutto il mondo

Caratteristiche: pianta annuale, di rapida crescita, molto diffusa per le sue qualità tecniche e medicamentose; ne esistono tante varietà adattate a vari tipi di clima.
Coltivazione: di facile coltivazione preferisce un suolo ricco, ben drenato, ben lavorato e un’esposizone luminosa. Se seminata fitta ripulisce il terreno dalle piante infestanti. Si semina da marzo a giugno. La sua presenza richiama uccelli, api e insetti utili. Le fasi della pianta seguono il fotoperiodo. Ottima in sinergia con le brassicacee, la canapa secerne dalle radice un’essenza volatile che inibisce i microrganismi patogeni nel suolo.
Edibilità 4/5: i semi della canapa sono oggi considerati una delle fonti naturali di cibo più perfettamente bilanciate, garantiscono un buon approvvigionamento di amminoacidi e acidi grassi essenziali (omega3 e 6) fondamentali per avere un corpo forte e sano, un sistema immunitario ben funzionante, benessere ed energia vitale. I semi trovano impiego in molte ricette e si può estrarre un olio che ne concentra le qualità ottimo da usare a crudo come condimento. Dagli apici vegetativi, foglie e fiori essiccati si ottiene una tisana rilassante e diuretica.
Proprietà curative 5/5: l’uso più antico, famoso e controverso di questa nobile pianta è quello medico: la Cannabis contiene centinaia di sostanze chimiche, delle quali circa sessanta appartengono alla classe dei cannabinoidi (i componenti psico-attivi) tra cui il famosoTHC (tetraidrocannabinolo) il cui effetto principale è: alleviare i dolori, favorire l’appetito e il sonno, donare calma e benessere. Sono centinaia le applicazioni mediche: glaucoma, artrite, reumatismi, sclerosi multipla, stress, asma, efisema polmonare, anoressia, tumori, funghi della pelle, herpes e molto altro. Oggi a fronte di tanti casi clinici che hanno trovato nella cannabis un ausilio terapeutico fondamentale il proibizionismo ha fallito. Dal 1998 in Italia è possibile coltivare varietà a scopo agricolo-industriale con un tenore di THC inferiore allo 0,2%. Alcune coltivazioni ammesse nell’albo delle canape europee conservano comunque proprietà terapeutiche notevoli.
Approfondimenti: la canapa è una risorsa naturale fondamentale per i cinque bisogni principali dell’umanità: cibo, energia, tessuti, case e medicine. È incredibile quanto la storia di questo vegetale si sia intrecciata al destino e all’evoluzione dell’uomo. La canapa è stata, tra le specie coltivate, una delle poche conosciute fin dall’antichità sia in Oriente che in Occidente. In Cina essa era usata fin dalla preistoria per fabbricare corde e tessuti, e più di 2000 anni fa è servita per fabbricare il primo foglio di carta. Nel Mediterraneo già i Fenici usavano vele di canapa per le loro imbarcazioni. E nella Pianura Padana la canapa è stata coltivata per la fibra tessile fin dall’epoca romana. Negli anni trenta del ‘900 l’industria della canapa in Italia era all’apice per via dell’autarchia, ma dopo il secondo conflitto mondiale le condizioni sociali (abbandono delle campagne), economiche (egemonia dell’industria petrolchimica) e politiche (il proibizionismo) non permisero il prosequio di questa storia che da sempre aveva conferito al nostro paese il primato in qualità della fibra di canapa. Da allora il sostegno alla sua coltura, che in questo momento potrebbe contribuire alla cura del pianeta, è venuto a mancare. Ci troviamo ora di fronte al fenomeno di una lenta, offuscata ma pur determinata ripresa. La canapa con i suoi 50.000 derivati che spaziano dalla plastica biodegradabile al carburante pulito, dalla carta alla fibra tessile, da materiali edili a vernici non inquinanti, da cosmetici naturali ad alimenti bilanciati è capace di sostituire molti prodotti di consumo rendendoli ecologici e sani. Se si coltiva la canapa per la fibra tessile il raccolto va fatto subito dopo la fioritura, si possono ottenere fibre tessili (20%), stoppa (10%) e legno o canapulo (70%). Se invece si coltiva la canapa per i semi, la parte fibrosa è di qualità inferiore per l’uso tessile. Dalla stoppa e dal canapulo si ricava carta di alta qualità molto resistente e dall’intero fusto pressato si ottengono pannelli per l’edilizia e falegnameria. Dal canapulo mineralizzato con calce si ottengono impasti e mattoni dalle prestazioni incredibili in termini di isolamento e respiro della casa. La cellulosa può essere polimerizzata per fare materiali plastici biodegradabili, e sempre la fibra può essere adottata insieme a materiali biocompositi tipo carrozzerie e cruscotti delle autovetture. I semi contengono proteine di alto valore nutritivo e un olio ricco di acido linoleico e linolenico (essenziali per l’organismo). L’olio di canapa è anche un’ottima base per prodotti biodegradabili come detersivi, cosmetici, smalti, vernici e lubrificanti. L’alta resa in massa vegetale fa della canapa un candidato ideale per la produzione di combustibili da biomasse. Anche il THC è stato rivalutato e gli sono state riconosciute proprietà terapeutiche come analgesico, antiemetico, e coadiuvante nel trattamento di molte patologie in particolare malattie terminali e glaucoma.