“Maxixe do Norte, cetriolino delle Antille, Gherkin”
Famiglia: Cucurbitaceae
Origine: Africa, America tropicale
Caratteristiche: erbacea annuale rampicante o strisciante, che può arrivare massimo ad un metro circa di altezza; presenta piccoli fiori gialli (maschili e femminile nelle stessa pianta), foglie pentalobate e frutti ovali verde pallido, con protuberanze morbide, più o meno lunghe.
Coltivazione: di facile coltivazione, ha le medesime esigenze del cetriolo, con la differenza che, necessitando di poco spazio, si adatta alla produzione in vaso. Predilige esposizione a pieno sole, terreno fertile e ben drenato, acqua abbondante.
Edibilità 3/5: i frutti, molto buoni, si consumano cotti o crudi, si conservano sottoaceto o si usano per preparare un salutare succo verde. Non vi è necessità di toglierli la buccia: i caratteristici “tentacoletti” sono teneri e possono essere mangiati insieme al frutto.
Valore terapeutico 3/5: il frutto di Maxixe possiede una serie di importanti sostanze nutritive per il corretto funzionamento dell’organismo, come il beta-carotene, vitamina B e C, minerali come zinco, calcio, ferro, fosforo, magnesio e sodio. Il consumo di Maxixe aiuta a prevenire e combattere i disturbi alla prostata, riduce la concentrazione di colesterolo “cattivo” (LDL), è utile nel trattamento di calcoli renali, emorroidi, e vomito.
Curiosità: il Cucumis anguria è un ortaggio originario dell’Africa, che arrivò in Brasile con gli schiavi africani durante la colonizzazione portoghese. Oggi è molto popolare nel nord, nord-est del Brasile, meno noto invece nel sud del paese. Cresce spontaneo in molte zone tropicali dell’America e dell’Australia.