CUCUMIS melo

“Melone, cantalupo”

Famiglia: Cucurbitaceae

Origine: Asia

Caratteristiche: pianta rampicante o strisciante annuale che cresce fino a 2 m, è in fiore da Giugno a Settembre, e i semi maturano da Agosto a Ottobre.

Coltivazione: richiede un terreno ricco e ben drenato, una posizione soleggiata e riparata dai venti. Si semina a partire da Aprile in coltura protetta, si trapianta da fine maggio, una volta che le piante hanno raggiunto i 15 cm di altezza. In consociazione è adatto a essere coltivato insieme a mais e girasoli, ma non ama la vicinanza con le solanacee in particolare le patate; si incrocia molto facilmente con le altre cucurbitacee in particolare i cetrioli (Cucumis sativus). La raccolta dei frutti dipende dalla varietà.

Edibilità 4/5: i frutti si utilizzano crudi, esistono varietà rinomate per il loro profumo e la loro dolcezza, e altre come i caroselli che si utilizzano al posto dei cetrioli quando sono ancora giovani e croccanti. In generale  contengono molta acqua, vitamine del gruppo B e C e zuccheri. Dai semi si ottiene un olio commestibile.

Valore terapeutico 2/5: i frutti per via del loro alto contenuto di acqua e zuccheri sono considerati rinfrescanti e idratanti per la pelle, sono utili per lenire abrasioni e ustioni e come delicati detergenti. I frutti sono rinfrescanti per lo stomaco, i fiori hanno proprietà espettoranti ed emetiche e il seme è considerato un blando febbrifugo e digestivo.

Curiosità:  l’origine orientale di questa specie lo rende ricco di storie; in Turchia esistono delle varietà selvatiche probabilmente sfuggite da qualche orto o giardino; al tempo dei romani il melone conobbe una rapida diffusione nel bacino del Mediterraneo, dove era utilizzato come verdura più che come frutto. Appositi editti sancirono la tassazione dei frutti più grossi, e lo stesso termine “cantalupo” che oggi iscrive alcune cultivar di questa specie, deriva da un’omonima cittadina del Lazio, situata sui colli di Roma; la Roma papale del XII secolo accolse molto volentieri queste primizie orientali, durante la parentesi francese del papato lo ritroviamo coltivato in Provenza, nelle campagne intorno a Cavaillon, senza per questo perdere il nome del primo approdo: Cantalupo, un vero e proprio nuovo battesimo. In Giappone esiste una lunga tradizione relativa a questi frutti, tutt’oggi molto amati dalla popolazione disposta a pagare cifre incredibili per quelli considerati di qualità più alta; i meloni coltivati nella città di Yubari solitamente sono utilizzati come regalo o a fini pubblicitari, in un’asta battuta di recente una coppia di meloni di Yubari ha raggiunto la cifra incredibile di 40.000 euro. Fra le molte varietà disponibili esiste il melone serpente (C. melo var flexuos),  una varietà non dolce, diffusa nel medio oriente, di forma allungata e di sapore simile al cetriolo; un frutto di questi risulta iscritto al Guiness dei primati, in Cina un esemplare ha prodotto un frutto lungo circa 6 m.

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