“Albero dei pomodori, tamarillo”
Famiglia: Solanaceae
Origine: S. America, Perù
Caratteristiche: cresce in luoghi asciutti al margine delle foreste della cordigliera delle Ande, pianta arborea sempreverde, sensibile al gelo; può arrivare a 3-5 m di altezza; fioritura a grappoli con fiori bianchi; frutti di dimensione variabile da 3 a 5 cm, esistono varietà a frutto giallo, arancione, porpora o rosso.
Coltivazione: richiede un terreno leggero, ricco e ben drenato, una posizione prevalentemente soleggiata, teme il vento e le forti gelate, resiste fino a -2°C, la temperatura ideale di vegetazione è dai 16 ai 25°C. Per produrre frutti impiega due anni a partire dalla semina. Si semina a fine aprile in coltura protetta; le piante non tollerano le forti siccità e i ristagni idrici ed è bene creare un buon drenaggio nei contenitori di coltivazione.. La radice è superficiale, poiché temono la sarchiatura è meglio pacciamare il terreno di coltivazione. Come albero risulta poco longevo, la potatura può stimolare la fruttificazione. Le foglie se strofinate emanano un odore caratteristico. Teme l’attacco del ragnetto rosso
Edibilità 3/5: i frutti si utilizzano crudi o cotti; vanno raccolti ben maturi e sono da evitare quelli ancora verdi o immaturi; si può fare anche succo frullando i frutti e filtrando il preparato dalle bucce. Il sapore risulta dolce ed aromatico, ricorda il kiwi o il frutto della passione, leggermente acidulo; la qualità dei frutti può variare da pianta a pianta. I frutti contengono vitamina A, C ed E oltre a ferro possiede un alto contenuto di acido ascorbico; il frutto risulta povero di carboidrati
Curiosità: la pianta è nota oltre che per i suoi frutti anche per l’odore caratteristico che emanano le foglie, adatta come pianta da foresta commestibile dove il clima lo permette, gli alberi adulti possono arrivare a produrre 10 kg di frutti per pianta; richiede temperature invernali miti per riuscire bene nella fruttificazione. Molto coltivata in Nuova Zelanda, Portogallo, India, Sri Lanka Colombia, Brasile, ed è uno dei frutti più popolari coltivato in Sud America. Il termine betaceum che significa “simile alla barbabietola” sta a indicare la rassomiglianza delle foglie con questo ortaggio, il termine Tomato de arbor come viene chiamato nel luoghi di origine è stato sostituito da Tamarillo, ribattezzato così in Nuova Zelanda per distinguerlo commercialmente dal pomodoro comune e darne un richiamo esotico.