Abbiamo già parlato delle qualità dei cereali come semi, e come filiera (vedi Grani antichi), ma esiste un altro utilizzo di queste piante meno conosciuto e molto salutare. Il consumo di erba di grano è iniziato nelle prime decadi del ‘900. Charles F. Schnabel, un chimico agricolo, che nell’estremo tentativo di salvare alcune delle sue galline ridotte in fin di vita, ebbe l’intuizione di cogliere dell’erba di grano fresca e offrirla come ultima cena ai pennuti: esse non solo guarirono, ma incominciarono a produrre più del doppio di uova delle galline sane. Nel 1940, le lattine di polvere erba di Schnabel erano in vendita nelle più grandi drogherie in tutti gli Stati Uniti e in Canada. Oggi in Oriente; entro i chioschi lungo le strade è usanza coltivare l’erba di grano; veri e propri pratini che permettono, se spremuti, di ricavare succhi salutari pregni di clorofilla in maniera sempre fresca. La clorofilla oltre a permettere le funzioni vegetali è un elemento da cui trae beneficio l’intero nostro metabolismo purifica dalle tossine e favorisce il ricambio del sangue; risulta però difficile da conservare e decade nelle cotture.
Fu la ricerca condotta su oltre 200 specie vegetali condotta proprio in Oriente dallo scienziato giapponese Yoshihide Hagiwara, orientata su un ritorno della medicina e della farmacopea entro il seno di quanto offerto dalla natura, a enunciare le qualità proprie dell’erba di cereali. Tra di essi spiccò l’orzo che sebbene imparentato con il grano, era tra tutte le piante prese in considerazione dallo scienziato “La fonte di nutrienti più ricca e completa presente in natura”. Egli escogitò il modo di preservare le qualità del succo d’orzo e della clorofilla trasformandole in una polvere solubile. Il lavoro svolto in proposito valse allo scienziato l’assegnazione del premio internazionale “Science and Technology Agency Award”. Molti studi e test euroasiatici hanno confermato che l’erba d’orzo è tra i vegetali quello più ricco in minerali, vitamine, aminoacidi essenziali, enzimi, e antiossidanti favorevoli a limitare il deperimento cellulare. Inoltre l’abbondante clorofilla presente nelle prime fasi di sviluppo vegetativo dell’orzo è un potente antibatterico, stimola il sistema immunitario, disintossica l’organismo ed evita che il pH dell’organismo viri verso l’acidità (effetto alcalinizzante); acidità che viene considerata tra le condizioni base per lo sviluppo di molte patologie anche terminali. Se paragonata a molti rimedi o alimenti conosciuti l’erba d’orzo si rivela superlativa: ha un quantitativo di vitamina C sette volte superiore alle arance, vitamine del gruppo B trenta volte superiori a quelle presenti nel latte; supera di due volte il quantitativo di calcio presente in questo alimento considerato “base” e di potassio del grano, gli spinaci sono inferiori di cinque volte rispetto al ferro contenuto nell’erba d’orzo. Questi elementi unitamente alla clorofilla prodotta da questo vegetale fanno dell’erba d’orzo un elemento fondamentale per la salute, incidendo positivamente su disfunzioni, squilibri e patologie e compensando carenze di minerali e vitamine che spesso portano il nostro corpo a disfunzioni, squilibri e patologie. Data la semplicità del rimedio è possibile optare per una autoproduzione del succo di erba d’orzo. I vegetali crudi troppo poco presenti nell’alimentazione quotidiana sono oggi una riscoperta in campo dietetico, erboristico e medico, ma a scapito di centrifughe e di complessi sistemi di estrazione dei liquidi presenti, si può utilizzare una apposita pressa per erbe che può estrarre fino al 98% del succo delle piante scartando totalmente la parte fibrosa; oltre all’orzo e al grano si possono spremere molti tipi di piante e verdure come l’ortica, l’equiseto, tutte le erbe officinali e alimentari evitando i processi di cottura che sfaldano molti dei componenti nutritivi.
Utilizzo
L’erba di grano o d’orzo se coltivata in casa è pronta da cogliere dopo un periodo di crescita che dura da 8 a 14 giorni. Fare il succo di queste piante in casa risulta estremamente semplice, si può utilizzare come prodotto fresco o succo congelato; in commercio presso le erboristerie si trova in forma di compresse o polvere.
Coltivazione
L’erba di grano coltivata all’aperto cresce lentamente durante tutto l’inverno; per arrivare alla spiga necessita del freddo, ma questo tipo di raccolta considera la pianta nei primi stadi vegetativi, subito dopo la germinazione. E’ in questa fase che il valore nutritivo della pianta raggiunge il picco, superato il quale le concentrazioni di clorofilla, proteine, vitamine e scendono bruscamente. Si può operare in qualsiasi periodo dell’anno e secondo le necessità si preparano piccole cassette seminate molto fitte con i chicchi del cereale prescelto, questo affollamento è utile per un buon rendimento di succo. Per evitare muffe o problemi è bene mantenere aerato il più possibile il locale dove si coltiva l’erba di grano. Si possono usare normali terricci o supporti per germogli in cellulosa. Ad ogni modo una volta seminato in uno strato uniforme, si procede con regolari innaffiature anche quotidiane ed in circa 2 settimane otterremo un vassoio di erba di cereale che può produrre fino a 200 cc di succo (consumo medio settimanale consigliato).
Dosaggio
Il dosaggio è variabile: si passa dai 30 ml quotidiani di succo fresco appena spremuto, a dosi più elevate di 60 ml o 120 ml al giorno assunte in più riprese e sempre a stomaco vuoto prima dei pasti. All’inizio si può sperimentare nausea assumendo alti dosaggi di erba di grano. È bene aumentare le dosi per gradi.
“Le piante di cereali sono uno degli alimenti che il nostro pianeta ci offre naturalmente come cibo, completo dal punto di vista nutrizionale e, tra i cereali, le piante d’orzo sono quelle in questo senso migliori” (Yoshihide Hagiwara)
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