FAGOPYRUM dibotrys

“Albero degli spinaci”

Famiglia: Polygonaceae

Origine:  E. Asia

Caratteristiche: cresce nelle foreste e nei luoghi coltivati fino a 1500 metri, nei paesi di origine si può trovare lungo i fossi e su terreni umidi e fertili; pianta perenne a rapida crescita, portamento cespuglioso, si sviluppa fino a 1 metro di altezza; fiorisce da Settembre a Novembre con fiori bianco avorio riuniti a grappolo.

Coltivazione: pianta facile da coltivare, si sviluppa su qualsiasi tipo di suolo, e cresce molto bene anche in condizioni di media luminosità come boschetti e foreste; predilige suoli sabbiosi, ma tollera bene anche i ristagni d’acqua. La pianta in riposo vegetativo resiste fino a -20 °C, mentre in fase vegetativa teme le gelate tardive; riesce comunque a ripartire dalle radici e una volta stabilita è una pianta molto resistente. I semi a differenza di altri membri di questa famiglia (come il grano saraceno) sono pochi e radi; la riproduzione avviene per divisione della radice in inverno o per talea in tarda primavera o estate. Si trapianta in autunno o a metà primavera, le radici devono essere già formate per garantirne l’attecchimento.

Edibilità 4/5: si utilizzano principalmente le foglie e gli apici vegetativi, bolliti o cotti al vapore; ottimi sostituiti degli spinaci di cui ricordano molto il sapore e la consistenza; da cruda può risultare leggermente amara. Anche i semi sono utilizzabili e risultano molto ricchi in rutina, e vitamina B6, sono utilizzabili come addensanti naturali, ma è difficile ottenerne una produzione considerevole.

Valore terapeutico 3/5: tutta la pianta risulta calmante, antielmintica,  carminativa, depurativa e febbrifuga e stimola la circolazione sanguigna. Il decotto della pianta si può utilizzare  per lenire lesioni, infezioni, traumi, lombalgie, irregolarità mestruali, il decotto delle radici aiuta a sanare infiammazioni e punture di insetti. Le foglie sono ricche di rutina, che ha proprietà toniche nella circolazione capillare e qualità antinfiammatorie, antispasmodiche e ipotensive; sempre la rutina inibisce lo sviluppo di degenerazioni cellulari e proteggere dalle radiazioni.

Curiosità:  il F. dibrotys è della famiglia del grano saraceno (Fagopyrum esculentum) e molto simile nelle foglie e nei fiori  tanto da valersi l’appellativo di “grano saraceno perenne”, questa specie risulta molto utile in progetti di foreste commestibili e in permacultura. I fiori contengono quantitativi elevati di fagopirina, responsabile di effetti tossici noti come fagopirismo. È presente allo stato spontaneo e naturalizzata anche nella flora italiana. Nelle regioni dell’Himalaya è considerata una vera e propria verdura e per la sua resistenza è coltivata anche nelle fasce montane. Esistono cultivar da giardino con foglie variegate o fusti rosso intenso.

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