GLYCYRRHIZA glabra

“Liquirizia, Regolizia”

Famiglia: Leguminose

Origine: Oriente, regione mediterranea

Caratteristiche: pianta erbacea perenne resistente al gelo, che può superare il metro di altezza. È costituita da un grande rizoma da cui si sviluppano lunghe radici e stoloni. Le foglie sono imparipennate e i frutti, dopo la fioritura estiva, sono legumi contenenti piccoli semi ovali.

Coltivazione: richiede un terreno sabbioso e leggero, che dreni bene. È resistente al gelo  (fino ai -15°C). È piuttosto lenta ad ambientarsi, e non cresce molto nei primi due anni dal trapianto: in questa fase le giovani piante sono soggette all’attacco delle lumache. Si semina in primavera o autunno in serra, dopo aver immerso il seme per 24h in acqua tiepida. Il trapianto va effettuato ad inizio estate quando è in crescita attiva. La riproduzione può avvenire per divisione della radice, in primavera o in autunno. Esposizione: calda e soleggiata.

Edibilità 4/5: la radice ha un sapore dolce e piacevole, ma è molto fibrosa. Essiccata e masticata, svolge un’eccellente azione pulente per i denti ed antinfiammatoria per le gengive. Si può usare per preparare tisane, piatti dolci, salati, e liquori.

Valore terapeutico 4/5: è una delle piante più comunemente usata nella fitoterapia occidentale, ed ha una lunga storia d’uso sia come medicina che come aroma. È disintossicante e protettiva per il fegato; fortemente antinfiammatoria si utilizza in diverse condizioni: dall’artrite alle ulcere della bocca. La radice è antispasmodica, emolliente, diuretica, espettorante, lassativa, tonica; è molto usata per curare la tosse, infezioni catarrali e delle vie urinarie. Deve essere assunta con moderazione ed è sconsigliata durante la gravidanza, in soggetti con pressione alta e malattie renali. La radice si usa nel trattamento di herpes, eczema ed herpes zoster. Attenzione: un sovradosaggio può causare edema, ipertensione ed insufficienza cardiaca congestizia.

Curiosità: la glicirrizina contenuta nella radice, risulta essere 50 volte più dolce dello zucchero. La liquirizia appare menzionata già nel primo erbario della medicina tradizionale cinese, 5000 anni fa, per curare tosse, intossicazioni, e disturbi al fegato. Gli Sciiti, nel VII sec a.C., la usavano per l’ azione dissetante: cibandosi solo di formaggi di capra, erano soliti abbinarci la liquirizia, riuscendo così a camminare per ore nel deserto senza bisogno di acqua. Gli egizi invece, ne scoprirono i benefici sull’apparato respiratorio: numerosi bastoncini fuorono rinvenuti nella tomba di Tutankamon.Viene descritta anche nel Kama Sutra (VI sec a.C.) come potente afrodisiaco. In Europa fu introdotta nel XV secolo dai frati domenicani.

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