“Cotone”
Famiglia: Malvaceae
Origine: Africa o Asia

Caratteristiche: non si conosce l’esatto luogo di origine o dove la pianta sia presente allo stato selvatico, pianta perenne arbustiva a rapida crescita che può arrivare a 1, 2 o 3 m di altezza. Nelle regioni tropicali si trova fino a 1500 m di altezza.
Coltivazione: il Gossypium e le sue specie sono coltivate in vaste aree del mondo, ma rispetto a quello coltivato come annuale, le specie perenni sono coltivazioni minori. Ama terreni ben drenati e fertili, si coltiva a pieno Sole e teme i forti venti e le gelate, resiste fino a -3°C. La temperatura di vegetazione ottimale è compresa fra i 18 e i 35 °C. Si adatta a diversi tipi di suolo, compresi quelli con cuneo salino mediamente elevato.
Edibilità 2/5: i semi di numerose specie contengono un olio prezioso, ottimo sostituto dell’olio di oliva, impiegabile per la produzione di margarina, grasso vegetale e succedaneo dello strutto; prima dell’utilizzo alimentare bisogna eliminare il gossypol che può causare infertilità; i semi tostati e macinati sono un sostituto del caffè.
Valore terapeutico 3/5: il cotone ha proprietà astringenti, aromatiche e acidificanti, se non opportunamente preparato può causare contrazioni uterine e abbassare la fertilità. Costituisce un rimedio disinfiammante e lenitivo per la pelle, con qualità antivirali e antibatteriche. È un rimedio poco utilizzato nell’erboristeria contemporanea, ma può risultare utile per indurre il parto e accelerare i travagli difficili. È stato anche somministrato nei casi di mestruazioni dolorose; le radici della pianta sono un rimedio tradizionale per stimolare la produzione di latte materno e la coagulazione del sangue. Le foglie, raccolte secondo necessità durante il periodo vegetativo, possono essere utilizzate internamente per lenire problemi di gastroenterite, ed esternamente come impacco per sanare scottature, contusioni e piaghe.
Curiosità: la fibra contenuta dentro le capsule che portano i semi costituisce il vero valore economico di queste piante; tali fibre dopo le opportune lavorazioni hanno una vasta gamma di utilizzi tra cui la produzione di vestiti, gomma, imbottiture, materiale sanitario, spago, corde, tappeti; con i fusti della pianta si ottiene carta di alta qualità, anche le zecche di Stato di vari paesi impiegano fibre di cotone per la produzione di carta moneta; l’olio dei semi è adatto anche nella fabbricazione di sapone, e il pannello della spremitura dei semi è un buon fertilizzante. Dai fiori, che variano dal bianco panna al giallo, si ottengono coloranti gialli e marroni. Esistono diverse specie di cotone perenne; rispetto al cotone annuale le fibre risultano più robuste e lunghe, ma le piante sono leggermente meno produttive anche se più resistenti alla siccità. Il cotone annuale, coltivato in maniera estensiva richiede molta acqua e numerosi trattamenti fitosanitari, le varietà annuali sono state adattate a climi più freddi e per favorire la raccolta meccanica. Fra le specie di cotone perenne troviamo Gossypium arboreum burmanicum, Gossypium arboreum indicum, Gossypium arboreum soudanense, Gossypium barbadense braziliense, Gossypium barbadense darwinii, Gossypium herbaceum acerifolium, Gossypium africanctum erbaceo , Gossypium hirsutum taitense. Attualmente i cotoni perenni sono raccolti a mano e costituiscono piccole filiere produttive; lo sviluppo di queste specie contribuirebbe ad amentare l’economia di piccole realtà agricole dei climi tropicali e ad abbattere numerosi problemi ambientali causati dalla monocoltura del cotone annuale. Il cotone e i metodi di coltivazione e gestione delle colture possono essere parte della soluzione per il riscaldamento globale (vedi The Carbon Farming Solution, di Eric Toensmeier.)