“Urui, Oobagibooshi, Funkia”
Famiglia: Asparagaceae
Origine: Giappone
Caratteristiche: vigorosa perenne cespitosa, può raggiungere il metro sia in altezza che in larghezza. Le foglie sono lucide, di colore verde chiaro con nervature in rilievo e margini irregolari giallo-oro. In estate sul fogliame spiccano racemi di fiori imbutiformi, violetti.
Coltivazione: ama terreni fertili e ricchi di humus, che non si asciugano facilmente, e posizioni semi-ombreggiate. Resiste bene al freddo, ma gelate primaverili possono compromettere le giovani foglie appena nate: in tal caso si consiglia di proteggere le piante. Si semina in primavera coprendo appena il seme, in una zona ombreggiata della serra: la germinazione avviene solitamente entro 1-2 mesi a 10° C, assicurandosi di mantenere sempre la terra umida. Il primo anno si consiglia di crescerle in vaso ed eventualmente ritirale durante l’inverno: dal secondo anno in poi, si possono trapiantare nelle loro posizioni definitive, in tarda primavera inizio estate. La divisione è possibile in qualsiasi periodo dell’anno, preferibilmente a marzo o all’inizio dell’autunno. È una pianta estremamente soggetta all’attacco delle lumache.
Edibilità 3/5: l’Urui è completamente commestibile in tutte le sue parti. I fiori si possono aggiungere come decorazione in dolci, zuppe, insalate, friggerli o aggiungerli a pietanze marinate (avendo cura di raccoglierli quando non sono ancora del tutto aperti, in quanto più teneri da mangiare). Le foglie, complete di gambo, si possono consumare crude o cotte. A meno che non sia cucinato come tempura o fritto, è preferibile sbollentare leggermente le foglie. Si consiglia di raccogliere l’Urui e consumarlo al più presto: le foglie si possono conservare un paio di giorni in frigo avvolte in un tovagliolo inumidito.
Valore terapeutico 2/5: è ricca di vitamina C e clorofilla, utile per il sangue. Contiene anche polisaccaridi che stimolano la proliferazione di linfociti T aumentando così la resistenza alle malattie.
Curiosità: in Giappone l’Hosta montana cresce spontaneamente tra Honshu e Hokkaido, preferendo le zone montuose e più umide, così come in Corea e alcune regioni della Cina. È chiamata tradizionalmente Oobagibooshi, un nome troppo lungo per essere commercializzato; da qui la nuova denominazione “Urui” per le specie coltivate a uso commestibile.