Isatis tintoria

“Guado, gialdo, oro blu”

isatisis

Famiglia: Cruciferae

Origine: Centro e sud Europa; Inghilterra

Caratteristiche: è una biennale appartenente alla famiglia dei cavoli (brassicacea).

Coltivazione: cresce su terreni ben drenati e ricchi, ama la luce ma può crescere anche a mezz’ombra, di facile coltivazione si risemina da sola anche se non ama sfrutare due volte lo stesso terreno. Le foglie sono raccolte fin dal primo anno e 3-4 raccolti possono seguire al primo. il primo anno forma una rosetta dall’aspetto fresco e dal grosso fittone; impiega 20 mesi a fiorire e dal secondo anno con il suo fiore giallo può illuminare tutto il giardino. Edibilità 2/5: le foglie richiedono un lungo ammollo per essere usate, poichè sono molto amare e mantengono un po’ d’amaro anche dopo bollite. I semi anche se non edibili contengono fino al 34% di proteine e il 38% di grassi

Valore terapeutico 3/5: per uso interno la pianta d’Isatis ha effetto molto astringente, si usa per via esterna come poltiglia o cataplasma per sanare ulcere, infiammazioni e fermare emorragie. Le foglie hanno proprietà antibatteriche, antivirali, antitumorali, astringenti e febbrifughe. Le foglie sono raccolte in estate e possono essere impiegate fresche o secche, vengono anche macerate per estrarre il pigmento blu utile contro convulsioni, parotiti e febbri nei bambini. La radice come tutta la pianta è antibatterica e antitumorale.

Curiosità: è una coltura storicamente molto famosa e preziosa per il colorante blu che se ne estrae. Fece la ricchezza della città di Erfurt (in Turingia), ma già gli antichi Egizi, i Bretoni e i Romani la usavano come rimedio e come colorante; oggi quasi completamente sostituito dall’Indaco (Indigofera tinctoria) e dai coloranti sintetici, è ancora utilizzato per migliorare le rese dei verdi, dei blu e dei neri. L’olio contenuto nei semi viene impiegato in cosmesi; con l’estratto della pianta si possono trattare i legni al fine di conservarli meglio.

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