MORINGA oleifera

“Horseradish, ben ailè, alim, sandalo ceruleo”

Famiglia: Moringaceae

Origine: Africa, Asia

Caratteristiche: piccolo arbusto deciduo o piccolo albero con chioma espansa a forma di ombrello e fogliame rado, che ricorda vagamente una leguminosa. Produce fiori profumati durante tutto l’anno.

Coltivazione: di rapida crescita e facile coltivazione supera comunemente i 3-5 m già dal primo anno di crescita a partire dal seme. Cresce bene con temperature comprese tra i 7°C e i 48 ° C. Anche se di origine tropicale la pianta può resistere fino a -6°C e se la parte aerea viene danneggiata dal gelo può ripartire con vigore dalle radici durante la stagione calda. Ama terreno sciolti e ben drenati, ma si adatta a tutti i tipi di suolo; predilige posizioni soleggiate e resiste molto bene alla siccità (produce più vegetazione con innaffiature regolari). Non ama i venti forti che possono danneggiarne la chioma e fiorisce dal secondo anno dalla semina. Potature pesanti invigoriscono il tronco e stimolano le ramificazioni; si riproduce bene anche per talea. Migliora la struttura del suolo dove viene coltivata.

Edibilità 4/5: i giovani germogli e le foglie crude o cotte, dal sapore piccante simile alla senape si aggiungono alle insalate o come verdura nelle zuppe, sono molto ricche di proteine (circa 10% del prodotto secco) oltre a minerali, vitamine e amminoacidi. In tutto il mondo si stanno attivamente promuovendo le foglie di Moringa in polvere come integratore alimentare.

Si utilizzano anche i fiori sempre crudi o cotti, ottimi anche essiccati e utilizzati come un tè. Di tutte le parti commestibili della Moringa, i giovani baccelli verdi sono i più ricercati; questi lunghi baccelli simili a fagiolini sono lunghi anche 30-60 cm e vengono serviti come ortaggi. Il sapore si avvicina molto a quello degli asparagi, ma sono molto più nutrienti fornendo il miglior rapporto di amminoacidi (cosa insolita per un ortaggio) sali minerali  e vitamine A,B, C, E. Le spesse e morbide radici rappresentano un’altra risorsa alimentare di questa pianta: sono un condimento popolare, dal sapore di rafano, che ne spiega il nome in volgare horseradish (albero del  rafano).

Valore terapeutico 5/5:  la Moringa oleifera costituisce spesso parte delle diete per i bambini essendo ricca di elementi base per la loro salute come la cistina e la metionina. Oltre ad essere nutriente ha proprietà diuretiche, espettoranti e lassative, stimola il flusso del latte materno, controlla le infezioni batteriche ed è rubefacente quando applicata localmente. Ha un forte potere antibiotico. La radice è usata come vescicante e il suo succo è utilizzato internamente per il trattamento di asma, gotta, reumatismi, ingrossamento della milza e del fegato, calcoli alla vescica e ai reni, malattie infiammatorie. Esternamente, la radice è usata per il trattamento di foruncoli, ulcere, gonfiori ghiandolari, ferite infette, malattie della pelle, infezioni dentali, morsi di serpente. Sempre le radici, unite alla corteccia, vengono utilizzate come tonico, per problemi cardiaci e circolatori. La corteccia da sola è un ottimo digestivo e viene utilizzata come sciroppo per trattare asma, tubercolosi e setticemia; il decotto dei fiori allevia febbre. I semi sono efficaci contro le malattie della pelle e inibiscono il proliferare di alcuni batteri dannosi essendo antibiotici e fungicidi. L’olio dei semi è insapore e incolore, ed è particolarmente resistente all’ossidazione: viene utilizzato per l’isteria, lo scorbuto, problemi alla prostata e alla vescica.

Curiosità:   la Moringa è potenzialmente una delle piante più importanti del pianeta, almeno in termini di utilità per l’uomo. È un albero a crescita molto rapida impiegato per  bonificare, ombreggiare e riqualificare aree e terreni abbandonati, molto amato anche dalle api. L’olio dei semi è utilizzato come lubrificante, come olio cosmetico, come base per vernici e come olio da lampade; la sansa della spremitura dei semi si utilizza per depurare le acque e sostituire il costoso allume, la sua capacità di inibire batteri e funghi dannosi rende  il processo più semplice, ecologico ed economico. Il seme contiene una proteina (polielettrolita cationico) che agisce come flocculante nella purificazione dell’acqua; esso contiene inoltre un flocculante non proteico che è più efficace nella purificazione di acque a bassa torbidità. La corteccia, quando battuta, produce una fibra utilizzata per fare piccole corde e stuoie e, se incisa, trasuda una gomma che viene utilizzata nella stampa e per la concia. Il legno è adatto per la produzione di pasta di cellulosa alfa alfa per produrre cellophane e materiale tessile; produce inoltre un colorante blu. Dopo l’estrazione dell’olio dai semi, il panello residuo può essere utilizzato come ammendante o come fertilizzante. È anche un materiale leggero da costruzione e, il legno morbido, brucia molto bene senza rilasciare fumo.

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