Ecco un bel testo datato 1788 che racchiude un’istantanea di alcune piante, con le descrizioni e gli utilizzi si compone un viaggio nel tempo
alcune di queste fanno parte nella selezione di pianteInnovative. E’ con piacere che riportiamo alcuni brani di tale testo e in fondo il download completo. Buona lettura.
OSSERVAZIONI FITOLOGICHE
SOPRA ALCUNE PIANTE ESOTICHE
lNTRODOTTE IN ROMA
Fatte nell’ Anno 1788.
D A G L I A B A T I
FILIPPO LUIGI GILII, E GASPARE XUAREZ.
IN ROMA MDCCLXXXIX.
NBL LA STAMPERIA DI ARCANGELO CASALETTI
Con Licenza de’ Superiori.
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Le Oſſervazioni Fitologiche ſopra alcune Piante Eſotiche delli Sig. Abati Filippo Luigi Gilii, e Gaſpare Xuarez, colla previa erudita Diſſertazione danno a conoſcere il loro carattere di veri Fitologi . Con accurata preciſione portano eſſi il Seſſuale Siſtema, e per mezzo di ſode Oſſervazioni fanno un piccolo Opuſcolo dilettevole, utile, ed intereſſante ai curioſi della Storia Naturale, alla Medicina, e domeſtica Economia. Mentre fanno ammirare i diverſi andamenti della Natura nei ſuoi prodotti, non tralaſciano di preſentare ancora l’organizzazione di quei Vegetabili pellegrini, che ſi prefiggono deſcrivere con iſtancabile fatica. Non poſſo perciò ſe non lodare le
zelanti premure per il ben pubblico dei chiariſſimi Oſſervatori. Onde per commiſſione del Reverendiſs. P. Maeſtro del S. Palazzo Apoſtolico avendo con piacere riveduta la preſente Operetta, ſtimerei profittevole che ſi daſſe alla pubblica luce, non avendo in eſſa incontrato coſa veruna, che ſi opponga ai Dommi della noſtra S. Religione, o alle regole del buon coſtume.
Da S. Onofrio Roma li 2. Luglio 1789.
[…]
HIBISCUS ESCULENTUS*.
Alcea Americana.
Herba tripalmaris annua. – t
Caulis biuncialis, viridis rufescens, subnodosus :
Folia quina, terna, ac septena, Ricini fere similia :
Flores pentapetali, magni, inodori, lutescentes ,
unguibus purpuraccentibus . –
Columella medio flava, apice purpurascente.
Vascula seminalia longa, sulcata, atque erecta,
Semina numerosa, subròtunda, griseo-nigricantia .
Romae Julio fioret.
Frequens in America, Asia, S Africa.
* Hibiscus Esculentus Linn. Ketmia Brasiliensis folio ficus, fru
itu pyramidato sulcato. I. R. H. Chiabo de Chere i Brasilia
ni. gigombo gli Africani. Bamia gli Asiatici. Chiavos i Por
toghesi per la figura del suo frutto alquanto simile a quella di
un chiodo.
Sono già diversi anni dacchè trovasi in Roma questa pianta presso i Monaci Basiliani, i quali sono stati i primi ad introdurla, ed a propagarla come utile al con dimento dei cibi; nessuno però si era ancor mosso a descriverla, e renderla, come meritava, più nota agli
uomini. Vedesi ora sparsa in diversi giardini di Roma, e posta ancor in uso segnatamente dai Signori Portoghesi, ed Americani ivi dimoranti. Ancor noi ne abbiamo coltivate alcune piante nel nostro piccol giardino , e perciò abbiamo creduto bene di riportarne la descrizione in queste nostre periodiche osservazioni – […] I semi sono rotondetti, di un color grigio tendente al negro col la base bianchiccia, ed internamente racchiudono una sostanza lattea, farinacea, e nel sapore non si distinguon di molto da quello delle foglie. In tutte le divisioni delle carene si trovano a lunghesso dalla base fino quasi all’apice le semenze, le quali formano tante colonnette
di semi ordinatamente disposti l’un dopo l’altro, coll’interposizione di sottilissime bianche membrane, che fanno una bellissima, e proporzionata simetria. Ciascuna colonnetta è composta da dodici, quattordici, ed anche sedici semi, come noi stessi abbiamo più volte per curiosità numerati. Abbiamo anche cotti di questi semi unitamente al riso, come suol farsi dei piselli, ed a vero dire sono
piacevoli al gusto, e non da disprezzarsi. Possono ancora mangiarsi semplicemente conditi a guisa di fagiuoli con olio, aceto, e pepe. Conviene però che i semi si raccolgano quando il frutto è ancor verdeggiante, poichè essendo giunto alla sua maturità, e di
seccate essendo le sue semenze , difficilissimamente si cuocono, e rimangon sempre dure, stantechè la membrana che le ricuopre è soda, dura, e cornea.[…]
URTICA NIVEA. –
Urtica Cinese.
Herba per radices diu persistens .
Folia petiolata, utrinque acuta, suborbiculata, pro
funde dentata, subtus argentea.
Flores apetali racematim dispositi.
Semina ovata, obtusa, splendentia.
Radix crassa , 8 irregularis.
Oétobri floret.
Reperitur in China, & in America Meridionali.
Quest’ economica pianta , che può supplire alle mancanze della Canapa, fu introdotta in Roma dalla ch. mem. dell’Emo Sig. Card. Casali, e fatta porre nell’orto del Conservatorio Pio, eretto dalla munificenza del nostro regnante Pontefice Pio Sesto.
E’ il suo stelo angolato, non molto grosso, lanuginoso, come pure lanuginosi sono i suoi rami, ed i peduncoli delle foglie, le quali parti toccate eccitano un certo prurito, ed una tenue sensazione, che presto svanisce.Dai gambi di questa pianta traggono i Cinesi un
filo rozzo, del quale si servono per formarne delle reti da pescare, e per farne delle corde necessarie per la navigazione, e per la pesca. Ne cavano ancora il filo sottile per farne dei lacci, e delle reti più fine, ed è di lunghissima durata, e resiste più di qualunque altro
alla salsedine dell’acqua marina. Gl’Indiani del Paraguai, e del Chaco fanno del filo con questo vegetabile e quindi lo tessono in tela; ma di ordinario questa loro tela rimane ruvida, forsi perchè non bene sanno fare una tale manifattura. Qui in Roma si è filata questa specie di canapa dell’ Ortica Nivea, e se n’ è cavato un filo molto sottile, e forte, e perciò ottimo a tesserne una buonissima tela. Le fibre esteriori del caule un poco macerate, e riunite con filo a modo di una funi cella prendono fuoco alla maniera stessa, che l’esca – Si servono ancora questi popoli Americani delle midolle, e dei teneri germogli per mangiarseli cotti ; ed allorchè hanno penuria di acqua cavano dalle radici, e dall’intera pianta del succo per modificare in qualche parte l’eccessiva loro sete. Il gusto però sì della pianta, che del suo succo tende alquanto all’amaro – Non apporta il suo uso nocumento alcuno, come ne asseri sce il Sig. D. Giuseppe Sanchez Missionario nel Para
guai, per averlo egli stesso sperimentato più volte sino ad estinguere la sua sete col succo di questa pianta.
Herba scandens, annua, subhirsuta.
Folia aspera , palmata, pallide virentia.
Flores lutei cucumerini.
Fructus echinati, ovum gallinaceum aemulantes.
Semina plurima, ut in Aomordica Elaterio dispo
SIta –
Caulis quadrangulatus, hispidus.
Augusto floret. –
Jamaica, Brasilia arenosam humum incolit –
La pianta, che andiamo ora a descrivere, ha il suo caule aspro, quadrangolato, e sarmentoso, che lasciato in sua balla serpeggia co suoi rami per terra, ma coltivato ne vasi , e retto da sostegni, ascenderà alla stessa maniera, che tante altre piante avviticchian
ti. Spuntano dal caule molti rami, i quali si ornano di bellissime foglie irsute, ed aspre, di un color verde giallognolo tutte unite al proprio peduncolo eccedente ordinariamente in lunghezza le tre oncie di palmo, ed è ancor esso quadrato, e ruvido. Le stesse foglie sono
con somma eleganza intagliate, ed imitano quelle del comune cocomcro […]
In Roma però , ove non si era per l’ innanzi conosciuta questa pianta, il di cui seme appostatamente fu fatto venire dal Brasile nell’anno 1787. […] Lo adoperano nei cibi alla maniera stessa , che i pomi d’ oro; grato è ancora al gusto mangiandolo crudo a fette, e
più se condito a guisa d’insalata, ed in questo modo somiglia molto al Cetriuolo sì nell’odore, che nel sapore. Non esige questo vegetabile molta coltura, ricerca soltanto, che sia seminato in terreno arido, ed arenoso per crescere alla stessa maniera, che il Cocomero Silve
stre. Fiorisce di Agosto, matura il suo frutto sulla fine di Settembre; e siccome i fiori succedono di mano in mano che la pianta si estende, così la maturità de’ suoi frutti giunge fino al cadere di Ottobre.
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Grazie Enzo.http://tonyclifton.net/
Buongiorno e grazie per il suo commento..
in effetti l’uso della stevia è ancora poco diffuso nonostante la pianta sia oggi più conosciuta
questo manuale merita essere sperimentato…
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