“Uva spina delle Barbados, ora pro nobis”
Famiglia: Cactaceae
Origine: Asia, Europa
Caratteristiche: naturalizzata lungo i margini delle strade formando densi boschetti nel sud della Cina e ormai rara come pianta selvatica; cactacea perenne non succulenta che presenta un denso apparato fogliare sempreverde; il fusto basale è legnoso ed eretto, con spine pronunciate lungo il tronco uncinate su fusti giovani e legnose disposte a ventaglio su fusti più vecchi; con l’età assume carattere rampicante arrivando fino a 10 metri di altezza.
Coltivazione:pianta facile da crescere che ama climi tropicali, caldi e con discreta piovosità; tollera la siccità e inverni fino a -5°C anche se la temperatura minima ideale è di 10 °C. richiede un terreno ben drenato e innaffiature non troppo frequenti senza ristagno di acqua. Non richiede cure particolare se non un minimo di protezione invernale. Ama esposizioni soleggiate, ma si sviluppa bene anche a mezz’ombra e in luoghi chiusi diventando meno compatta e più rampicante. Ampiamente diffusa nelle aree tropicali e coltivata come pianta ornamentale è presto sfuggita alle coltivazioni diventando invasiva. In Sud Africa e in altri luoghi. I fiori piccoli e bianchi sono molto amati dalle api. Si moltiplica facilmente da talea semi legnosa in qualsiasi periodo dell’anno, oppure si semina in primavera da Marzo a Maggio in coltura protetta.
Edibilità 3/5: si utilizzano principalmente i frutti e esistono coltivazioni dedicate a questo scopo; ricordano vagamente l’uva spina, dal sapore acidulo, ma più delicato. Generalmente vengono conservati stufati e negli sciroppi o trasformati in marmellata. Frutto largo 1 o 2 cm rotondo o ovale o dalla forma piramidale; il colore varia da giallo a rosso, buccia poco spessa e molto coriacea. Diventa succosa a completa maturazione. Si utilizzano anche i germogli e le foglie giovani, crude o cotte, molto ricche di proteine e sali minerali; dal sapore neutro e morbide; si possono utilizzare in insalata in maniera simile alla portulaca, oppure come verdure insieme a piatti caldi e contorni. Sono un importante alimento in alcune parti del Brasile. Anche i fiori sono commestibili, dolci, utilizzati nelle insalate o come condimento.
Valore terapeutico 2/5: le foglie sono apprezzate per le loro qualità emollienti, rinfrescanti e analgesiche utili in caso di scottature e infiammazioni.
Curiosità: questa pianta molto ornamentale per il suo portamento e le abbondanti fioriture, viene spesso impiegata come portainnesto su cui innestare altri cactus meno vigorosi, risulta un ortaggio molto popolare in Brasile, considerata un valido sostituto della carne per via del suo alto contenuto di proteine, calcio, fibre, vitamina A, vitamina C e acido folico. Ancora oggi è conosciuto con il particolare appellativo di “Ora pro nobis”, il nome venne dato dal popolo dello Stato brasiliano di Minas Gerais, era usanza raccogliere le foglie e i frutti dopo la messa recitata in latino, approvvigionandosi nel cortile della Chiesa dove questa pianta era coltivata. Sul profilo alimentare risulta analoga alla Moringa oleifera, utilizzabile nelle diete vegane e povere di grassi. Studi recenti condotti dal Dipartimento di Biochimica e Farmacologia della Scuola di Medicina e del Dipartimento di Gastroenterologia dell’Università di Marilia in Brasile confermano che la polvere della P. aculeata e delle sue varianti è efficace nel controllo del peso, colesterolo, e trigliceridi. Si può preparare un pane proteico chiamato “pao de sal” o un patè molto siile a quello ottenuto con l’avocado.
Buongiorno sono interessato al prodotto pereskaia aculeata: detta anche..Ora Pro Nobis..sia alle piante che ai semi grazie per ulteriori informazioni vi do il mio e-mail:”””” xxxxxxxx””””” ok
Al momento non abbiamo materiale disponibile…dal prossimo anno…
Buongiorno,
Ho piantina anzi due con semi e senza semi
Risiedo in Piemonte se lei si trova nei dintorni
ben volentieri le posso regalare.