PFAF plants for a future

pfaf_logo_bgDa un’intervistra tratta dal vol II di piante edibili piante incredibili si raccontano il team di Plants For A Future. Un gruppo appassionato di piante dedito alla cura della biodiversità e delle virtù del mondo vegetale…

Buona Lettura

 

Plants For A Future

Plants For A Future (PFAF) è un’organizzazione no-profit che opera in Inghilterra, dove coltiva in via sperimentale molte varietà di piante utili e commestibili, con particolare predilezione per quelle perenni. Il loro database, comprende più di 7000 specie di piante, ed è consultabile gratuitamente sul sito www.pfaf.org. Risponde alla nostra intervista George Sobol.

piantino:Natura e innovazione, come si conciliano questi due aspetti?

PFAF: Non vi è alcun motivo per cui la Natura e l’Innovazione debbano essere in conflitto. La Natura è sempre stata la più grande innovatrice – rispondendo a una varietà infinita di climi/situazioni e ai conseguenti bisogni di tutte le specie viventi. Siamo in grado di progettare sistemi estremamente vitali, sostenibili, non inquinanti, ad alta efficienza energetica, capaci di provvedere a tutte le nostre esigenze, utilizzando la conoscenza e la comprensione della natura e dei modi in cui essa opera. Avere un quadro etico aiuta a guidare le nostre scelte progettuali e decisioni. Questo vale non solo per i nostri sistemi di produzione alimentare, ma per tutte le attività umane. La vostra associazione contribuisce a diffondere informazioni essenziali per conoscere e coltivare molte piante utili che possano rendere maggiormente sostenibile l’agricoltura seguendo i principi della permacultura e della biodiversità. piantino:Puoi raccontarci come è iniziata questa avventura e quali sono gli sviluppi in atto? Cosa intendete con “Piante per un futuro”?

PFAF: Plants For a Future (PFAF) è una piccola associazione ambientalista gestita interamente da volontari, che nasce nel 1989 quando, per supportare il lavoro di Ken e Addy Fern, viene acquistato un appezzamento di 28 acri di terra in Cornovaglia, con lo scopo di dimostrare i molti usi delle piante, con particolare enfasi sulle specie perenni e su l’ utilizzo di metodi di coltivazione il più possibile in armonia con la natura. “The Field” è di proprietà di Ken e Addy Fern. L’associazione PFAF ha avuto diritto di enfiteusi sul terreno, ma ora non è più coinvolta nelle sua gestione (per la storia completa potete visitare la pagina web www.pfaf.org). Perché “Plants For A Future”? Perché Le piante possono sopperire a tutte le nostre esigenze attuali e future in modo sostenibile e rigenerativo, in accordo con gli equilibri della natura.

piantino:La vostra ricerca annovera oltre 7000 varietà di piante utili, con particolare accento sulle qualità edibili e medicamentose. Come nasce il vostro database e in cosa consiste?

PFAF: Il database si propone di essere il più esauriente possibile. È stato avviato da Ken Fern nel 1989, il quale, originariamente, ha messo insieme ricerche provenienti dalla letteratura esistente, aggiungendo osservazioni personali sulle coltivazioni delle piante in “The Field”. Nel corso degli ultimi otto anni il database è stato molto migliorato, diventando più semplice da usare, incrementando le informazioni disponibili e le immagini delle piante descritte. Recentemente altre 223 piante sono stata aggiunte al database, e altre ne sono in arrivo, in particolare quelle che crescono in condizioni tropicali. Una serie di criteri possono essere inseriti dalle persone che utilizzano la funzione di ricerca sul nostro sito web per visualizzare un determinato elenco di piante, per esempio: “commestibili”, “curative”, “usi speciali” (piante azoto-fissatrici, frangivento etc.). Si può fare una ricerca più dettagliata utilizzando la sezione “Ricerca Proprietà” che permette di cercare un certo numero di caratteristiche di una pianta in una sola volta. Per esempio, si potrebbe voler cercare una pianta che ha bisogno di un terreno sabbioso, di un’altezza compresa tra 1m e 5m, e che ama l’ombra: il database troverà le piante che rispondono a tali caratteristiche. Abbiamo anche fortemente incoraggiato le persone a condividere le loro conoscenze ed esperienze attraverso la nostra pagina Facebook , che attualmente conta più di 21.700 followers. Il prossimo obbiettivo, come già accennato è migliorare il nostro database aggiungendo più piante tropicali: sappiamo infatti che molti dei nostri utenti vivono in parti del mondo dove le tali piante sono in aumento. Ne abbiamo identificate 700 davvero interessanti ed utili. Per ritornare a una terra su cui si possa far crescere maggiore biodiversità, sembra inevitabile rinunciare o almeno ridurre le monocolture.

piantino:Da quali piante “essenziali” pensate sia utile cominciare per sopperire le necessità umane rispettando la natura?

PFAF: Più che ridurre le monoculture, vi è la necessità di sviluppare esempi di buone pratiche che siano sostenibili a tutti i livelli, ambientale, sociale ed economico. Più che piante “essenziali”, dobbiamo massimizzare la diversità e la ricchezza, e così la resilienza. Vi è una meravigliosa opportunità per le persone di sperimentare e condividere le loro scoperte con altri.

piantino:Quale scenario prevedete per il prossimo futuro e quale aspetto considerate irrinunciabile per essere davvero sostenibili? È una questione di stile di vita, di scelte che pochi possono affrontare o si può attuare questa rivoluzione in maniera più diffusa?

PFAF: Ci piacerebbe vedere di più su piccola scala, maggior impiego di manodopera, terreni a conduzione familiare o comunitario più produttivi, progettati e coltivati secondo i principi della permacultura. Il ruolo di PFAF in questo scenario è quello di informare i progettisti e i produttori di una vasta gamma di piante utili da incorporare. Nel prossimo futuro vediamo la permacultura appunto come elemento cardine per un recupero degli habitat naturali e della biodiversità vegetale, da attuare anche su più vasta scala. Non è una questione di stili di vita, ma di buonsenso, ed è ora il momento di trasformare questa visione in una realtà.

piantino:Il vostro sito web è un riferimento per noi e per molti altri appassionati, quale messaggio potete mandare agli amici Italiani?

PFAF: Il messaggio che vorremo trasmettere è di continuare a coltivare, continuare a sperimentare, riprodursi e conservare i semi, e condividere questa conoscenza (e i semi stessi!) con gli amici e vicini di casa.

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Una risposta a “PFAF plants for a future”

  1. Giulia Stazzi dice: Rispondi

    Bellissimo articolo, grazie per essere un’ottima fonte, vado subito a vedere il loro database, per continuare ad arricchire l’orto, la conoscenza e il paniere di sementi da conservare!!

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