“Pisello”
Famiglia: Leguminosae
Origine: Asia
Caratteristiche: non si conoscono piante allo stato selvatico se non la roveja (Pisum sativum arvense), una specie simile e diffusa anche in Europa e conosciuta come pisello dei campi. Pianta annuale che arriva fino a 2 m di altezza. Fiorisce da marzo fino a Ottobre a seconda del periodo di semina. Pianta autofertile che gode comunque dell’impollinazione delle api.
Coltivazione: richiede un terreno fresco fertile e ben drenato, capace di trattenere l’umidità senza ristagni d’acqua, predilige terreni leggeri, ma si adatta anche su suoli calcarei e argillosi. Ama esposizioni luminose e posizioni riparate, tali condizioni sono molto adatte per semine precoci. Si semina a seconda del clima, della varietà e del substrato di coltivazione da Ottobre a Giugno, direttamente a dimora. Esistono cultivar da vaso.
Edibilità 4/5: si utilizzano i baccelli giovani e immaturi, ottimi nelle insalate, dal sapore dolce. In caso di baccelli fibrosi si impiegano i semi giovani, crudi o cotti, adatti a numerose ricette e piatti. I semi sono molto ricchi di proteine. I semi maturi possono essere germogliati e aggiunti alle insalate o alle zuppe e risotti. I semi in polvere si possono aggiungere come integratore alla preparazione di prodotti da forno. Il seme tostato è un sostituto del caffè. Foglie e apici vegetativi sono un’ottima verdura, tenera e dolce come il frutto giovane.
Valore terapeutico 2/5: il seme maturo è considerato un blando contraccettivo, ridotto in polvere e applicato a mo di impiastro sulla pelle allevia molti disturbi, inclusa l’acne e gli eczemi. L’olio dei semi può interferire nella produzione del progesterone e degli spermatozoi maschili.
Curiosità: i piselli sono stati coltivati per molti secoli come coltura alimentare e ne esistono moltissime cultivar e varietà. Possono offrire raccolti abbondanti da maggio a Ottobre. Esistono anche varietà da sovescio (P. sativum arvense) e da foraggio. In Turchia il P. sativum elatius che si trova ancora allo stato semi selvatico ed è più resistente alla siccità; il P. sativum pumilio, una varietà nana, mentre il P. sativum macrocarpon è conosciuto per il suo baccello dolce e privo di fibre che si utilizza tutto intero quando è giovane senza sgranare i semi. Famosi sono gli esperimenti fatti sui piselli da Gregor Mendel (1822-1884), ricerca che pose le basi della genetica moderna. Mendel scelse i piselli in quanto facili da coltivare, l’impollinazione si poteva tenere sotto controllo e i caratteri delle diverse varietà erano ben distinti; infatti esistono due tipi base di varietà, quelli con semi rotondi e lisci e quelli con semi rugosi. Le varietà a seme tondo sono più robuste e si possono seminare in autunno; quelle a seme rugoso sono più dolci, ma si preferisce seminarle a primavera, esistono poi cultivar nane e cultivar rampicanti, a seme chiaro e a seme scuro. Dall’osservazione di questi caratteri e da come si ricombinavano tramite impollinazione controllata Mendel trasse risultati molto importanti nella comprensione del processo evolutivo. In quanto fissatori di azoto sono ottimi in consociazione con molte piante tra cui ravanelli, carote, cetrioli, mais, rape, ma non amano la prossimità di Allium, finocchi e fragole. Recenti prove in campo hanno determinato che la coltivazione della senape (Brassica juncea) come sovescio prima della semina del pisello, riduca molto il marciume radicale.