Dalla Francia tornano saperi antichi e intuizioni necessarie ad affrontare cambiamenti climatici e scarsità d’acqua. Il segreto dei pomodori coltivati senza acqua sta tutto nei semi; Pascal Poot, 52 anni figlio di agricoltori, oggi coltiva e sperimenta vicino alla città di Lodève si riproduce varietà che ha reso resistenti alla siccità e immuni dalle malattie, semina a partire dalla fine dell’inverno in letto caldo (con un substrato di letame che mantiene alta la temperatura) migliaia di piantine di pomodori, zucchine, peperoni, per arrivare ad affidare tutto alla terra e tornare solo per raccogliere: “Qui il terreno è così sassoso e il clima così arido che le querce vecchie di 50 anni sono più piccole di un uomo”, i primi anni i raccolti erano scarsi e i pomodori risultavano piccoli e quasi inutilizzabili, ma di anno in anno dai semi di quelle piante l’adattamento produsse frutti più prosperi e con valori nutrizionali sopra la norma, “Ogni estate, i pomodori gialli a pera e altri Neri di Crimea crescono qui in una pazza abbondanza. Senza irrigazione malgrado la siccità, senza tutore, senza cure e alcun pesticida ne concimi” ogni pianta può produrre fino a 25 kg di pomodori ciascuna; Pascal Poot riesce a coltivare oltre duecento varietà di pomodori, egli seleziona le cultivar che meglio si adattano temprandole in base alle caratteristiche del posto, stimolandole a fare da sole il meglio per poter sopravvivere e riprodursi. Come racconta lo stesso coltivatore i risultati non furono subito ottimi. “Il primo anno piantai una varietà di pomodori di cui non avevo esperienza. Ogni pianta mi dava, al massimo, due o tre pomodori ciliegia, ma quasi nessuna di quelle piante morì, ne morirono meno del 2%. Allora raccolsi i semi e li ripiantai. L’anno dopo mi davano dai 2 ai 3 kg di pomodori e dopo tre anni più di 10 kg per pianta”. Pascal Poot nei suoi tre ettari di terreno offre una speranza alle anomalie climatiche; oggi agricoltori un tempo scettici vanno a chiedergli consiglio ed equipe di ricercatori botanici si chiedono come sia possibile un così rapido adattamento e selezione delle varietà senza manipolazioni genetiche. I semi di Pascal Poot sono preziosi, racchiudono la sua esperienza e lui oltre a custodirli e riprodurli, li consegna ad altre fattorie che possano trarre giovamento da queste varietà e continuare la selezione. Questo agricoltore offre anche corsi per conoscere da vicino le sue tecniche frutto di buonsenso e antichi saperi: “Tutti cercano di coltivare gli ortaggi proteggendoli il più possibile, io invece cerco di incoraggiarli a difendersi da soli”.
*Questa capacità di adattamento ha un valore commerciale. Durante la mia visita, molti hanno chiamato Pascal per ordinare delle sementi. L’agricoltore vende i suoi semi a molte aziende bio, ma le sue varietà sono quasi “Illegali” perchè non iscritte nel catalogo ufficiale delle specie e varietà vegetali del GNIS(raggruppamento nazionale interprofessionale delle sementi e delle piante). Alcune cultivar come la Gregori Altai risulta ha molta variabilità, ma è qui che sta la sua capacità di adattamento, ma la legge autorizza semi che danno frutti tutti uguali e danno gli stessi risultati in ogni luogo. Per me questo è il contrario della vita, che riposa sull’adattamento permanente. Questo porta a produrre dei cloni ma vediamo sempre più che questi cloni sono come zombi.” E se l’obbiettivo di queste certificazioni è tutelare il consumatore finale non ha senso farlo a scapito della qualità e del gusto E potrebbe , in futuro , danneggiare gli agricoltori e la terra su cui coltivano.
Per condividere questa conoscenza ecco alcuni consigli di Pascal
- Bisogna raccogliere il frutto più tardi possibile, appena prima del primo gelo così avrà vissuto non solo la siccità estiva , ma anche le piogge autunnali
- Il pomodoro è molto speciale . Quando si apre un pomodoro , i semi sono in una specie di gelatina, come un bianco d’uovo . Questa gelatina impedisce ai semi da germogliare all’interno del frutto , che è caldo e umido . I semi non germoglieranno fino a quando la gelatina non sarà marcita e fermentata
- È necessario dunque far fermentare i semi . Per questo bisogna aprire il pomodoro , togliere i semi e lasciarli per alcune ore nel loro succo , per esempio in una ciotola e ci sarà poi una fermentazione lattica
- Dobbiamo monitorare la fermentazione come il latte sul fuoco , può durare tra 6 e 24 ore , ma non deve formarsi della muffa. Poi se prendendo un seme col dito si stacca bene dalla gelatina allora è pronto.
- Si mette il tutto in un colino da tè ,si lava con l’acqua e si mette ad asciugare. così si ottiene una percentuale di germinazione tra il 98 % e il 100 %
- Il peperone è diverso , basta lavare i semi , asciugarli su un setaccio fine e conservare. Per il peperoncino è lo stesso ma occorre fare attenzione perché i semi sono molto piccanti , e questo passa anche attraverso i guanti . Una volta che ho raccolto i semi di peperoncini Espelette senza guanti , ho dovuto passare la notte con le mani in acqua ghiacciata.
*tratto da https://pantagruel2020.wordpress.com/2016/05/18/pascal-poot-un-francese-che-coltiva-ortaggi-senzacqua/