RAPHANUS sativus L var. longipinnatus cv Sakurajima

“Daikon di Sakurajima, bombolo, daikon gigante”

Famiglia: Brassicaceae

Origine:  Giappone, Isola di Sakurajima

Caratteristiche: Cultivar originatasi in habitat vulcanici. Pianta annuale eretta e ramosa, dalle radici ingrossate, foglie picciolate divise in segmenti lunghe circa 8 cm alla base, progressivamente ridotte verso l’apice. La fioritura dipende dal periodo di semina e solitamente compare a fine inverno, con un racemo aperto composto da numerosi fiori color rosa chiaro, i semi sono contenuti in silique rigonfie al centro prodotte in gran numero.

Coltivazione: pianta annuale di facile coltivazione, predilige terreni ricchi e ben drenati, ama la presenza di sali minerali e compost maturi. Si può seminare da marzo ad agosto, anche se le produzioni migliori avvengono con la semina in tarda estate e la raccolta a fine inverno, produce in circa 80 giorni dalla semina. Semina  direttamente a dimora e diradata successivamente. Resiste al gelo e non tollera terreni troppo asciutti.

Edibilità 4/5: il ravanello Sakurajima ha una consistenza fine e nonostante le dimensioni è povero di fibre. È più dolce delle altre varietà di ravanello. Nella cucina giapponese si utilizza crudo, nelle insalate e come contorno o cotto al vapore e abbinato con i piatti tipici giapponesi a base di pesce crudo migliorandone la digeribilità per via del suo alto contenuto di perossidasi. I sapori cambiano leggermente in base alla parte consumata; in fondo è più piccante, le parti più esterne ricordano vagamente i cavoli e l’interno è la parte più dolce. Ottime anche le silique immature dal sapore fresco e piccante, utilizzate crude nelle insalate o in pinzimonio.

Valore terapeutico 3/5:  le radici stimolano l’appetito e la digestione, hanno un effetto tonico e lassativo sull’intestino e stimolano indirettamente il flusso della bile. Le foglie, i semi e le radici hanno proprietà espettoranti. Il succo delle foglie fresche è diuretico e lassativo. Il seme è carminativo, diuretico, espettorante, lassativo e stomachico utile in caso di costipazione intestinale Ottimo rimedio alimentare per prevenire calcoli e carenza di vitamine. La pianta contiene rapanina, che è antibatterica e antimicotica; tutta la pianta ha proprietà antitumorali

Curiosità:   il nome generico Raphanus deriva dalla voce greca raphanos, il cui significato approssimativo è “rapida apparizione” per via della velocità di germinazione dei semi di questo genere di piante. La domesticazione di questa varietà gigante di ravanello giapponese è avvenuta nella regione di Kagoshima, e le dimensioni fuori dal comune sono da imputare all’areale di crescita molto fertile, i detriti vulcanici delle precedenti eruzioni del sistema vulcanico di Sakurajima hanno conferito a quest’area un alto contenuto di calcio e fosforo, permettendo lo sviluppo e la selezione di una cultivar di queste dimensioni. Una prima menzione di questo ravanello gigante si ha nel 1804, ma era sicuramente coltivato già da molto prima. La produzione principale era a nord-ovest di Sakurajima, e contava più di 200 ettari. Il daikon di Sakurajima è una delle colture commerciali locali più preziose, dove viene venduta nei tipici mercati locali. Un’eruzione del 1914 del vicino vulcano, ha ridotto drasticamente le colture, ridotte oggi a meno di 2 ettari, ma in leggera ripresa. Un esemplare arrivato a pesare più di 40 kg è entrato a far parte del Guiness dei primati come radice più grande del mondo. Gli esemplari dalle dimensioni più grandi sono vendute nei negozi di souvenir di Kagoshima come portafortuna e simbolo di abbondanza. Dai germogli della pianta si è ottenuto di recente un nuovo inibitore della crescita di altre piante, il raphanusol A. I semi, prodotti in grande quantità dopo circa sei mesi di crescita, sono molto apprezzati dagli uccelli, ed è bene prestare attenzione durante le ultime fasi di maturazione. Segnalati dal Prof. Raphael De Noter sul manuale di piante esotiche da introdurre in Europa (1908), le qualità di quest’ortaggio attrassero la curiosità e l’interesse di Mario Calvino che li coltivò dapprima in Messico, poi a Cuba e infine a Sanremo. Da allora ha conosciuto scarsa diffusione nel nostro paese, ma di recente il daikon lungo, suo stretto parente ha acquistato grande fama e diffusione anche in Italia: “Come sempre nelle piante alimentari nuove” afferma Tito Schiva, amico di Mario Calvino, ” e far capire alla gente come si consumano”.

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