SOLANUM aviculare

“Mela dei canguri, morella degli uccelli”

Famiglia: Solanaceae

Origine:  Australia, Nuova Zelanda

Caratteristiche: cresce spontanea lungo i margini delle foreste e lungo la costa della Nuova Zelanda e delle isole Chatham. Arbusto sempreverde annuale o perenne che cresce fino a 1,8 m; fiorisce da Aprile a Novembre con fiori dal colore blu intenso, i frutti, prodotti durante quasi tutto l’anno, sono simili a piccole melanzane che a maturazione completa  diventano arancioni e hanno una maturazione scalare; i semi maturano da fine Agosto. Tutte le parti della pianta ad eccezione dei frutti maturi sono tossici

Coltivazione: pianta rustica, facile da coltivare. Predilige terreni fertili ed esposizioni luminose; resiste fino a -7°C, e la resistenza al gelo aumenta con l’età arrivando fino a -10°C; in caso di gelate forti può ripartire dalla parte bassa del tronco. In inverno è bene proteggere la base della pianta con un buono strato di paglia o pacciamature organiche. Si adatta a diversi tipi di terreno; può essere coltivata come annuale, in quanto le piante del primo anno giungono già a fruttificare, ma sono poco produttive, mentre le piante dal secondo anno producono numerosi frutti a grappolo. Si semina in primavera in coltura protetta, i semi impiegano 2- 3 settimane a germogliare. Rinvasare appena le piantine raggiungono i 15 cm di altezza in contenitori medi e successivamente trapiantare in vasi grandi o in piena terra, è bene comunque far svernare le giovani piante, per il primo inverno, in ambiente riparato. Si può riprodurre anche da talea.

Edibilità 2/5: i frutti si utilizzano crudi o cotti, devono essere completamente maturi poiché i frutti acerbi risultano tossici, come tutte le parti della pianta. I frutti, lunghi circa 2 cm hanno un sapore dolciastro, un connubio tra kiwi e melanzana, il grado di dolcezza è molto variabile. Vengono prodotti a profusione dalla tarda primavera, contengono numerosi semi piatti simili a quelli dei pomodori,

Valore terapeutico 2/5:  tutta la pianta è una fonte di steroidi,  i frutti verdi sono la parte più concentrata di queste sostanze, molto utilizzate dall’industria farmaceutica. Gli aborigeni australiani, dove la pianta è nativa, usavano i frutti come impiastro sulle articolazioni gonfie e parti del corpo contuse, in quanto contengono steroidi utili nella produzione di cortisone.  

Curiosità: pianta molto ornamentale, coltivata per i suoi frutti commestibili dai Maori neozelandesi. È una pianta a crescita rapida ma di breve durata. Alcuni testi botanici la iscrivono a una variante del S. laciniatum, simile nel colore del fogliame e nel portamento, ma risulta molto probabilmente una specie a sé. Nei climi più miti si adopera con successo come siepe, il fogliame verde scuro, il fusto quasi nero e i fiori blu oltremare che si aprono per buona parte dell’anno la fanno una perfetta candidata anche per il giardino. Anche i frutti hanno un notevole valore ornamentale e come il nome indica sono discretamente graditi dagli uccelli. Descritta per la prima volta da Georg Forster nel 1786, non ha conosciuto grande diffusione. Può essere impiegata con successo anche come portainnesto per le melanzane, adatta in consociazione con le cucurbitacee. Buon biorepellente e bioprotettore, oltre che essere una discreta fonte di polline per le api, distoglie parzialmente le cimici dall’attacco su altre colture.

Sei interessato ai nostri prodotti

VISITA IL NOSTRO SHOP

Lascia un commento