“Mirtillo da giardino, huckleberry, Njama”
Famiglia: Solanaceae
Origine: Africa, N. america
Caratteristiche: pianta annuale o perenne di breve durata; naturalizzata nelle aree del nord America e in Africa, arriva a 80 cm di altezza, foglie ovate rade, infiorescenza bianca semplice talvolta ramificata produce numerosi bacche globose viola scuro ed è in fiore da Giugno a Settembre; è attualmente contesa la sua reale commestibilità, foglie e frutti sono ritenuti da alcune fonti tossici e da altre come perfettamente commestibili; non si conosce la presenza allo stato selvatico e risulta più probabilmente come una variante coltivata del S. nigrum; la ritenuta tossicità può derivare da questa rassomiglianza oltre che dall’ambiente di coltivazione e dalla cultivar che si utilizza.
Coltivazione: pianta facile da coltivare, richiede un terreno ricco e ben drenato, irrigazioni regolari ed esposizioni luminose, anche se tollera bene la mezz’ombra. Esistono diverse cultivar selezionate per le foglie o per la produzione di frutti; non resiste al gelo, ma riesce a produrre con poca manutenzione anche 800 g di bacche per pianta. In consociazione è ottimo con il trifoglio che lo tiene libero da piante infestanti; mentre non ama la vicinanza di artemisie e brassicacee e la prossimità del S. nigrum che pare aumenti il contenuto di alcaloidi tossici nella forma coltivata. Si semina in primavera direttamente a dimora, oppure in coltura protetta a fine inverno e successivamente trapiantate, pratica quest’ultima che aumenta le rese per pianta.
Edibilità 3/5: in Africa viene coltivato per le sue foglie, una verdura tra le più popolari nel Cameroon conosciuta come Njama njama, dal sapore intenso e amarognolo si realizza sbollentando le foglie e facendole poi saltare in padella in maniera analoga agli spinaci. Si adoperano le foglie giovani e i giovani germogli, si possono impiegare come aromatizzanti di zuppe e come verdure da contorno. I frutti si utilizzano crudi o cotti quando raggiungono la completa maturazione, per la preparazione di conserve, marmellate, macedonie, gelati e dolci in genere. Hanno un sapore leggermente aromatico, più delicato delle melanzane. Si può sbollentare con del bicarbonato di sodio per eliminare eventuali amarezze. Il frutto contiene oltre che proteine e carboidrati sali minerali e leggere percentuali di grassi. È allo studio l’utilizzo dei frutti come colorante per gli alimenti, scegliendo come campione invece che le varietà da foglia impiegate in Africa, quelle selezionate per la produzione di bacche commestibili in N. America e conosciute come Huckleberry.
Valore terapeutico 2/5: tutta la pianta è ritenuta diuretica, antiflogistica, diaforetica, emolliente e sedativa. Si raccoglie in autunno quando sono presenti le ultime fioriture, essiccandola per conservarla e utilizzarla in seguito. Foglie e gambi sono utili per trattare piaghe, leucodermia e ferite. Estratti della pianta hanno proprietà analgesica e antinfiammatoria, vasodilatatoria e antispasmodica; tali estratti sono adoperati per la produzione di pomate analgesiche. In Asia è un rimedio tradizionale per lenire dolore alle gengive risciacquandole con l’acqua di bollitura.
Curiosità:. Conosciuto anche come S. melanocerasum viene impiegato come colorante; utilizzando le bacche mature si può ottenere un viola scuro o un marrone. I frutti hanno una delle maggiori concentrazioni di antocianine arrivando fino a 10 g di antocianine per kilogrammo di frutti. Tutta la pianta contiene discrete dosi di glucoalcaloidi, composti abbastanza comuni nelle solanacee, ma allo studio come validi deterrenti per ridurre l’attacco di certi insetti specifici. In nord America è pianta discretamente diffusa, impiegata per colorare marmellate e macedonie; e presente anche nei mercati di prodotti tipici asiatici. In Cameroon la Njama njama viene accompagnata dal Fufu, una sorta di cous cous ottenuto utilizzando diverse farine, tra cui mais, semolino, cassava, yams e altre polveri amidacee.