“Tè Oswego, bee-balm, menta bergamotto”
Famiglia: Labiatae
Origine: Nord America
Caratteristiche: erbacea perenne aromatica, forma cespugli abbastanza folti, alti circa 60-90cm. Le foglie sono scure e lanceolate, mentre i fiori generalmente rossi, presenti durante i mesi estivi, si riuniscono in infiorescenze a forma di ombrello, che richiamano a sé molte api e dalle farfalle.
Coltivazione: è una pianta rustica che cresce bene in qualsiasi tipo di terreno, anche se predilige quelli soffici e ben drenati; tollera molto bene il freddo ma non il caldo eccessivo, è per tanto preferibile porla a dimora in luoghi parzialmente ombreggiati, e non a pieno sole, se si coltiva in zone particolarmente secche durante il periodo estivo. La semina si esegue in semenzaio o direttamente in piena terra in primavera, mentre la divisione dei cespi, per la moltiplicazione, si pratica in primavera o in autunno. Durante i mesi estivi, ama innaffiature regolari ogni 3-4 giorni, e per fioriture copiose si consiglia di togliere i fiori appassiti. In autunno si possono potare gli steli all’altezza del terreno per favorire i nuovi getti ed evitare i possibili danni del gelo.
Valore terapeutico 2/5: l’infuso preparato con le foglie della Monarda si utilizza nel trattamento di disturbi digestivi, in caso di flatulenza, come diuretico, febbrifugo ed espettorante. Dalla pianta si ricava inoltre un olio essenziale rubefacente, antimicotico, antibatterico e antinfiammatorio; è ottimo anche come tonico per capelli.
Edibilità 3/5: le giovani foglie e gli apici si utilizzano crudi o cotti per insaporire pietanze, da aggiungere in insalate o per aromatizzare bevande; i fiori, eduli e aromatici anche essi, si possono usare per guarnire portate e conferire loro il caratteristico profumo. Con le foglie fresche o essiccate e i capolini i prepara un ottimo tè, simile al tè cinese.
Curiosità: la Monarda era tra ben nota ai nativi americani che ne avevano distinto ben quattro varietà a seconda del profumo: era ampiamente utilizzata sia come erba medicinale, che come pianta sacra durante le capanne sudatorie cerimoniali in quanto attivo diaforetico, ovvero capace di favorire la sudorazione.
La varietà con il fiore rosso è comunemente conosciuta come tè Oswego, in quanto originariamente furono proprio gli indiani Oswego ad utilizzarla nella preparazione del tè, introdotto poi in Europa nel XVIII secolo. Questo tè è ricordato nella storia americana, come il tè che sostituì il tè inglese dopo il “Boston tea Party”, nel 1773, quando i patrioti americani con un atto di protesta contro il governo britannico, per le recenti leggi sulla tassazione commerciale, gettarono in mare, nel porto di Boston, un intero carico di tè proveniente dall’ Inghilterra: questa fu vista da molti come la scintilla che fece poi scoppiare la guerra di indipendenza americana.