Cognizioni di Canapa

Da “Dizionario di cognizioni utili” (1908)

Canapa, canape. — Pianta originarla dell’Asia, oggi coltivata in un gran numero di regioni temperate e de’ tropici. Un’erba annua. diritta, che, in alcuno varietà (canapa della Cina, presentemente coltivata in Algeria), può giungere a 6 o 7 metri di altezza. La pianta è dioica, vale a dire che le maschio hanno soltanto fiori staminei  e le femmine fiori pistilliferi, e queste sole portano il seme. La canapa è la ricchezza di molte ,contrade, potendosi,stante la rapida sua vegetazione, coltivare con buon esito in climi diversi.  Richiede suolo  fresco e leggero; teme i forti venti ; è avida di calce. Il terreno destinato alla canapa riceve due colture, in primavera o in autunno; e il ricolto si fa una o due volte, secondo che vogliansi solo i filamenti della corteccia, i quali non danno che filacce  atte a fare cordami, o vogliansi anco i grani maturi per la futura seminagione. La canapa riesce più bianca quando, compiuta appena l’estirpazione ed anche a mano a mano che si va raccogliendo; è messa sott’acqua a macerare; è da preferirsi, per altro, l’acqua corrente. Importanti sono gli usi della canapa, ricavandosene, oltre ad un prodotto inebbriante e all’olio, una materia atta ad essere tessuta e di ben poco inferiore e quella che ci è fornita dal lino.

Prodotti inebbriantl. — Il fusto, lo foglie o i fiori della canapa Separano una materia gommo-resinosa, abbondante soprattutto ne’ paesi caldi, con la quale si fabbricano vari prodotti che sono suscettivi di , provocare una sorta di ebbrezza nervosa; notabile per l’ingrandimento esagerato di tutte le sensazioni piacevoli o spiacevoli. Nell’India co’ gambi e co’ fiori della canapa si fanno pastelli aromatici che si fumano in pipa, e se ne fa pure una bevanda. L’ascisc è una preparazione grassa delle foglie di canapa, molto usitata tra le popolazioni arabe.

Olio di canapuccia. —  I semi della canapa si possono dare per cibo al pollame. Contengono il quarto del loro peso d’un olio chiamato olio di canapuccia, molto essiccativo e adornato nella pittura.

Materia tessile. — La fibra tessile è come quella del lino, compresa tra il legno e la corteccia; si estrae con gli stessi. metodi che dal lino. Il filo di canapa è molto più grossolano di quello del lino, ma, è più resistente : serve a  far tele casalinghe eccellenti e di molta durata, da ottime rete e spago; anche se ne fanno, tele per imballare, da vela, e canavacci. Le canape nostrane sono di un bellissimo bianco, lunghe ed asciutte; molto esteso è il loro commercio, e sono pregiate per finezza e lucidità, come per ottima pettinatura. La più stimata è quella di Bologna (londrina prima e seconda); Cesena fornisce il garzuolo, Lugo e Ferrara danno canapa da gomene; la valle del Po ne ha, in Piemonte, moltissima e di qualità ottima. La sola Carmagnola ne spedisce ogni anno da 900 mila e più chilogrammi per la costiera di Genova, per Nizza, Tolone Marsiglia, ove ridiscesi in cordame per uso della marineria. La Russia bianca e l’Ucraina somministrano la miglior qualità di canapa. S. Pietroburgo ne esporta da sola 1 milione di puds all’anno.

 

 

Da “Il libro degli Afrodisiaci”, Raymond Stark, 1981, ed. Mondadori, pag 44-45- 46.

Cannabis (Cannabis sativa, var. indica) La Cannabis (marijuana) cresce un po’ ovunque: negli Stati Uniti, in Messico, nell’America centrale e meridionale, in Marocco e in altre regioni dell’Africa e in Asia. Come stimolante sessuale la marijuana non dà un affida-mento sicuro: molto dipende dal momento, dalla situazione, dalla persona con cui si sta. Chi usa la marijuana come ecci-tante sessuale deve inoltre tenere conto della propria condi-zione mentale, emotiva e fisica. Le persone che ne fanno uso abitualmente hanno un’attività sessuale abbastanza intensa, in quanto la droga allenta i freni inibitori. La Cannabis contiene tetraidrocannabinolo, noto anche come THC e cannibicromo; contiene inoltre antibiotici e se-dativi come il cannabigerolo e l’acido cannabidiolico. La pianta è nota soprattutto come stimolante e blando psi-chedelico, benché abbia anche effetti sedativi e, naturalmen-te, afrodisiaci. La Cannabis non è un narcotico, anche se i governi di alcuni paesi la considerano illegale per giustificare la carcerazione e le altre condanne inflitte a chi la usa o la « spaccia ». A dispetto dei reiterati, anche se vani, tentativi degli stu-diosi ufficiali di individuare caratteristiche che possano es-sere definite pericolose, non sono affatto convinto che l’uso pesante e prolungato di marijuana possa ridurre l’attività sessuale: tale teoria comunque esiste, anche se non è dimo-strata. In Estremo Oriente la Cannabis è usata come afrodisiaco, stimolante e sedativo. Gli scritti specialistici dell’antica ci-viltà Indù riferiscono che l’uso medicinale della Cannabis era noto ai popoli dell’India prima del 1000 a.C. La pianta portava nomi che possono essere tradotti come « Madre del dolore » e « Guida celeste ». In India si mescolano ancora foglie e semi con muschio e miele per preparare un’efficace mistura. L’afrodisiaco africano Khala-Khif è composto da marijuana normale, potenziata con resine di marijuana; si lascia agire per un mese la muffa blu sulla mistura, il pro-dotto che ne deriva e che è molto potente, viene poi essiccato e infine fumato. I Cinesi hanno usato la Cannabis come farmaco per oltre cinquemila anni. Ogni parte della pianta viene utilizzata a scopi medicinali: i fiori per il trattamento dei disturbi me-struali, l’achenio per stimolare il sistema nervoso benché, in dosi massicce, possa provocare intossicazione e allucinazio-ni. I semi o noccioli dell’achenio esplicano un’azione emme-nagogica e tonica e sono stati spesso somministrati per alle-viare i dolori puerperali; il succo tratto dallo stelo ha una funzione antiemorragica. Lo stelo e la sua scorza hanno azione diuretica, mentre l’olio e il succo delle foglie sono usati per combattere la caduta dei capelli e prevenire l’in-canutimento: i Cinesi sostengono infatti che l’uso prolungato di noccioli di Cannabis tenda a ritardare, in maniera visibile, i segni dell’età. Altre antiche civiltà riconobbero le proprietà terapeutiche ed euforizzanti di questa droga. Galeno, medico dell’antica Grecia, scrisse intorno al 160 d.C. che la Cannabis, tostata e mangiata sotto forma di dolce, poteva dar luogo a una sen-sazione di profondo benessere. Tremila anni fa gli Sciti coltivavano la Cannabis lungo le rive del Volga. Raccoglievano foglie e semi che ponevano poi su pietre roventi in modo da provocare dei suffumigi che producevano un effetto euforizzante. Nei paesi occidentali, l’uso medicinale della Cannabis è quasi completamente scomparso a causa delle sanzioni pena-li cui è soggetto. In alcuni paesi asiatici e latinoamericani, tuttavia, i me-dici che praticano l’erboristeria, curano ancora i pazienti con questo medicamento: negli Stati Uniti un giudice può, occa-sionalmente, permettere l’uso della marijuana in casi di neo-plasia e glaucoma.

 

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