Pangea project, i luoghi della memoria

In questi mesi l’acqua, o meglio la sua importanza si fa sempre più sentire ed evidente, i sitemi agricoli convenzionali, spesso poco resilienti a questa carenza devono necessariamente evolvere verso forme di maggior adattamento. Tecnologie a parte, una valida lezione è data dalle radici di antiche civiltà fondate negli ecosistemi sahariani, li in oasi puntiformi è presente un acqua completamente “inventata”;

“L’acqua che scorre nei canali a cielo aperto è un’acqua inventata. In alcune oasi sahariane non ci sono sorgenti ma, gallerie drenanti (foggara) che raccolgono l’acqua conservata dalla sabbia o nelle cavità rocciose del sottosuolo attraverso un’immensa rete che funziona da condensatore. Sono migliaia e migliaia di chilometri di gallerie che si trovano sotto tutti i deserti dell’Africa settentrionale e che comunicano tra loro, portando in superfice un’acqua che si è condensata, magari, in un luogo lontanissimo”.

oppure come a Shibam, una città situata nello Yemen, dove la coesione sociale e l territorio ne fanno un esempio unico di resilienza e adattamento;

“A monte del corso d’acqua degli wadi, un sistema di dighe per la distribuzione delle acque allarga la zona soggetta ad inondazioni e dissipa la forza dell’acqua su un’area più ampia. Le depressioni circolari dei giardini intorno alla città, si riuniscono e assorbono l’acqua. In questo sistema di crateri di sabbia artificiali, i campi coltivati sono protetti da argini di confine e sono modellati dalla chioma del palmeto. I rifiuti organici della città sono depositati in questi crateri artificiali e insieme con l’acqua, trasformano le sabbie sterili dei loss in terreno fertile. Quindi, è l’esistenza  stessa della città di Shibam, con la sua offerta di materiale biologico che permette la crescita delle palme e la produzione agricola ; inizia un ciclo che interagisce di continuo. Non solo i prodotti alimentari nutrono la popolazione e ritornano al suolo come fertilizzante ma, l’intera città, con la sua forma e l’architettura, si fonda sul principio eterno del riutilizzo completo delle risorse”.

a Thula, un altra città incredibile i giardini terrazzati sono irrigati a partire dalle enormi cisterne poste sulle vette puù alte.

” Nella parte alta di Thula si trovano delle grandi vasche per la conservazione dell’acqua che riforniscono i campi e l’abitato circostante. Dall’acropoli, un sistema di cisterne, ambienti sotterranei collegati e cisterne a cielo aperto alimentano le moschee situate in basso, l’abitato e i terrazzamenti coltivati. La rupe scoscesa della città alta, funziona come una grande spugna che assorbe acqua e la raccoglie  in un complesso sistema di convogliamento scavato nella roccia che arriva fino alla parte bassa dell’abitato”.

In questo sito fra le numerose ricerce condivise è presente un attento studio a queste civiltà, dai giardini della memoria all’elemento acqua, dalle Alpi Apuane alle case in terra cruda, elementi che insieme alla luce sono la matrice di ogni sviluppo di comunità stanziali.

Gli elementi si riducono all’essenziale, le forme sono figlie delle necessità e gli sprechi non esistono, questi luoghi reputati come GIARDINI DELLA MEMORIA sono luoghi sacri, di vita, veri e propri ecosistemi pieni di mistero.

“Risulta una stretta relazione che esiste tra il giardino e l’idea di paradiso, relazione appartenente alla tradizione islamica e comune alle grandi religioni e alla cultura classica. Il terreno coltivato nell’oasi è chiamatoa jenna che significa giardino e paradiso. Il termine esprime il significato di luogo delimitato, ortogonalitàgiardino produttivo e paradiso che sintetizzano le caratteristiche principali dell’insediamento oasiano : le coltivazioni come struttura che ordina il territorio, la geometria come gesto creativo contrario al caos ostile. L’esistenza dell’ oasi nell’immenso deserto, appare tutt’oggi come un miracolo, così come dovevano apparire miracolose le prime forme di coltivazioni domesticate di cereali all’inizio della rivoluzione neolitica. La tradizione del giardino paradisiaco può essere ricondotta allo sviluppo primordiale della domesticazione di piante e animali. Il giardino come rappresentazione del paradiso che, per la gente del libro significa la descrizione della terra ricondotta al principio ordinatore originario.Il paradiso terrestre diviso dal corso dei quattro grandi fiumi nelle quattro parti che ricordano la concezione sumerica e le raffigurazioni più antiche del mondo.

http://www.pangea-project.org/

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