“L’attuale sistema alimentare è diventato insostenibile da un punto di vista economico, ambientale e sociale. La produzione mondiale di alimenti utilizza infatti una grande quantità di risorse – terra, acqua, energia, trasporti – che, a causa dell’elevata crescita della popolazione mondiale e dell’aumento dell’urbanizzazione, diventeranno sempre più scarse e costose. Questo costituisce il principale ostacolo per soddisfare i cambiamenti quantitativi e qualitativi della domanda mondiale di cibo.
In questo contesto PNAT ha sviluppato una struttura autonoma, la Jellyfish Barge, che integra un sistema di coltivazione idroponica e di dissalazione solare per produrre cibo senza gravare sulle risorse esistenti.
Jellyfish Barge è una serra modulare galleggiante per la coltivazione di ortaggi, in grado di depurare l’acqua di mare utilizzando energia solare. Un modulo è costituito da una base di legno che galleggia su fusti di plastica riciclati, e da una serra sorretta da una struttura in legno, circondata da 7 unità di dissalazione solare capaci di produrre fino a 150 litri di acqua fresca al giorno da acqua di mare, salmastra o inquinata. La poca energia richiesta è fornita da pannelli solari e da altri sistemi di produzione di energie rinnovabili.”
Il progetto coordinato dal professor Stefano Mancuso dell’Università di Firenze si basa sul riciclo, sull’innovazione e sulla tecnologia. La sua ricerca dopo aver dimostrato l’intelligenza delle piante, punta insieme al suo team alla riconquista da parte del verde degli ambienti più ostili.