“Vera scienza ci sarà solo quando si controlleranno le forze che operano. Non si potranno mai capire le piante, gli animali o i parassiti presi ognuno per sé. Quello che vi dicevo nella prima lezione sull’ago magnetico era molto importante. Chi pensa all’ago isolato dal resto e nell’ago stesso cerca la ragione perché esso si svolge sempre al nord dirà sempre stupidaggini. Bisogna considerare tutto il pianeta Terra come un polo nord magnetico e un polo sud analogo per avere una spiegazione. Proprio come in quel modo dobbiamo osservare tutta la terra per spiegare le caratteristiche dell’ago, proprio così dobbiamo considerare tutto l’universo per spiegare il mondo vivente delle piante. Non possiamo solo guardare le piante, gli animali e gli uomini. La vita proviene da tutto l’universo, non solo da quella che la terra ci offre. La natura è tutt’uno e le forze fluiscono da tutte le parti. Solo chi ha la mente esperta per l’operare di molteplici reciproche forze può capire la natura. Cosa fa lo scienziato oggi? Prende un preparato, lo scinde e lo studia. Lo tiene ben isolato dall’ambiente esterno e lo scruta nel microscopio. È esattamente il contrario di quello che bisogna fare per capire il macrocosmo. Non solo ci si isola in una stanza ma ci si isola dallo splendore del mondo. Nient’altro esiste che quello che si centra con la lente microscopica. Ma se noi ritroveremo la strada verso il macrocosmo, capiremo di nuovo la natura e altro ancora”. Rudolf Steiner nella sesta lezione 24.6.1924 Dalla medicina all’arte, dalla pedagogia all’economia, passando per la scienza, gli studi antroposofici sull’uomo, sulla spiritualità e sulla cosmologia hanno influenzato diversi ambiti del sapere, della conoscenza e dell’esperienza umana. Nel 1924, alcuni “feudatari” tedeschi si rivolsero a Steiner per chiedergli aiuto e consiglio in merito al graduale e costante calo di fertilità dei loro suoli. Erano gli anni in cui iniziavano a palesarsi i primi effetti negativi dovuti all’uso di prodotti chimici e allo sfruttamento intensivo delle terre, tipici della prassi agricola convenzionale. Ne nacque una serie di conferenze, raccolte oggi nel libro “Impulsi scientifico-spirituali per il progresso dell’agricoltura”, nelle quali Steiner divulga per la prima volta i principi che ancora oggi ispirano il metodo agricolo biodinamico. In Italia, l’agricoltura biodinamica arriva negli anni Trenta, ma il fascismo perseguitò l’antroposofia e, dal 1938 al 1941, sciolse tutti i gruppi di ricerche dedicate in Italia. La biodinamica uscì dalla clandestinità solo dopo la guerra e, nel 1947, fu fondata l’Associazione p
er l’agricoltura biodinamica. L’azienda agricola, il pianeta Terra e il cosmo nella sua interezza sono concepiti da Steiner come organismi viventi; la conoscenza approfondita e l’osservazione delle leggi del mondo naturale, l’iterazione consapevole delle forze che lo caratterizzano permettono agli agricoltori di ottenere raccolti ricchi e qualitativamente superiori, capaci non solo di nutrirci, ma anche di garantire la nostra salute. Si tratta di saper gestire e coadiuvare in maniera positiva le energie che agiscono a livello cosmico per trasferirle nella coltivazione e nel recupero della fertilità dei terreni. Ecco perché, per esempio, i lavori agricoli devono essere pensati e organizzati in base ai cicli lunari (vedi Maria Thun). È bene però guardare realmente la Luna e non il dito che la indica, la diligenza del metodo e delle formule non sono esaustivi senza il coraggio di sperimentare usando il proprio intuito; anche seguendo un modello si può creare liberamente. La vera differenza dall’agricoltura industriale non è solo il metodo: è l’orizzonte che si apre dentro di noi attuando certe scelte; è lo scoprire la propria educazione all’armonia del creato; è rivelare quell’equilibrio tra forze piccole e grandi che sospinge e sostiene tutto ciò che esiste e si forma.