CERERE – rinascimento in campo

“La storia ci dice che per circa 9000 anni l’uomo ha lavorato molto in armonia con la natura, gli agricoltori coltivavano, si rifacevano il seme, quando il loro seme non funzionava più bene, oppure non era sufficiente, se lo scambiavano con altri agricoltori e nel fare questo lavoro insieme si manteneva molta diversità. Ovviamanete dovevi andare in campo, scegliere un certo numero di piante, per avere abbastanza seme da seminare l’anno successivo. Queste piante non erano tutte geneticamente uguali, per cui questa idea del mescolare c’è stata sempre nella tradizione dei contadini, per un motivo pratico, perchè avevano bisogno di abbastanza seme da riseminare l’anno successivo. Ecco tutto questo è stato praticamente azzerato dal modo di fare miglioramento genetico moderno, perchè tutto questo lavoro, con questa modalità circolare, per cui i semi si riseminavano, si scambiavano, etc. è stato sostituito da un processo lineare, che ha ereditato quel materiale genetico, perchè è da li che i primi ricercatori hanno incominciato a lavorare. Tutta quella diversità è stata ridotta a varietà uniformi, perchè queste varietà uniformi potevano essere brevettate, e quesgli agricoltori che erano protagonisti di questo flusso circolare di diversità, sono diventati l’ultimo anello della catena, cioè quelli che compravano i semi dalle ditte sementiere. Tutto questo ha portato a un sistema consolidato di potere autorità e controllo dei semi e dei pesticidi, cui sono legati interessi finanziari poderosi[…] Il mercato dei semi vale miliardi di dollari, il mercato dei pesticidi vale anche miliardi di dollari, spesso i due sono nelle stesse mani, per cui riportare il potere decisionale agli agricoltori, significa un po’ minare questo sistema, ma ha anche un significato politico”. Estratto dal dialoghi del video Cerere, cereali, rinascimento in campo; Prof Salvatore Ceccarelli:

Agricoltori, scienziati, panificatori e trasformatori, comunità locali, consumatori esigenti: protagonisti di un movimento che ha abbracciato una grande sfida, quella di cambiare la pratica agricola.

Un po’ un inno alla Dea Cerere, madrina della fertilità del suolo e dell’agricoltura in armonia con la Natura. Un sogno e una speranza concreta, un seme un gesto di vita.

buona visione

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