“Spinacio d’acqua, kangkong”
Famiglia: Convolvulaceae
Origine: Asia
Caratteristiche: cresce in località umide e paludose, acquitrini poco profondi e fossati, può essere invasiva nelle risaie, si sviluppa fino a 1000 m. Pianta semi acquatica annuale o perenne a seconda del clima, che si sviluppa dai 150 ai 250 cm, crescita rapida, fiori simili a campanelle bianche di 3- 5 cm che si aprono a fine estate..
Coltivazione: pianta di origine tropicale che si può coltivare a ciclo annuale, ama luoghi umidi e ricchi di acqua, adatta a essere coltivata in piccole vasche, acque ferme o in terreni argillosi molto umidi, si sviluppa bene con temperature comprese fra i 15°C e i 40 °C. Facile da coltivare, esposizioni luminose e terreni ricchi di sostanze organiche danno un’ottima produzione di foglie e vegetazione abbondante. Fiorisce dopo 3-4 mesi dalla germinazione; si semina a metà primavera in coltura protetta e si possono trapiantare in vasi medio grandi e mettere in ammollo per garantire il corretto sviluppo della pianta. Pianta sensibile al fotoperiodo.
Edibilità 4/5: ampiamente utilizzata dalla cucina asiatica tradizionale, in particolare nei villaggi e nelle zone rurali. Le foglie e i giovani germogli sono un’ottima verdura, si consumano crude o cotte, molto nutrienti, ricche di proteine e discrete quantità di vitamina A, ferro, calcio e fosforo; le parti più giovani si possono aggiungere alle insalate, mentre quelle più vecchie sono utilizzate cotte come sostituto degli spinaci; saltate in padella soffritte o cucinate al vapore. Solitamente si accompagnano con peperoncino, aglio e zenzero. Hanno una consistenza particolare, il midollo contiene un lattice simile alla lattuga.
Valore terapeutico 3/5: i giovani germogli sono emollienti e leggermente lassativi, poveri di calorie e zuccheri sono adatti a persone che soffrono di diabete. Il decotto delle foglie mature può essere utilizzato per calmare la tosse e la febbre. Per uso esterno le foglie e i fusti una volta ridotte in poltiglia, sono utilizzabili come impacco per sanare piaghe e bolle e problemi alla pelle. Le radici hanno un potere detox e sono un rimedio tradizionale contro emorroidi e avvelenamenti. Un estratto delle foglie ha proprietà ipoglicemizzanti.
Curiosità: l’I. acquatica ha molti nomi per via della sua diffusioni in diversi paesi tropicali e sub tropicali; oltre a spinacio d’acqua è conosciuta anche come Morning Glory di palude, Cavolo di palude, Kangkong, Arkala, Bola-bola, Djambo, Kalmi, Nadishaka; Nari, Tagada, Ung ts’oi, Sallatsipomea, convolvolo d’acqua e spinacio di fiume solo per citarne alcuni. Ci sono due cultivar principali, l’I.’acquatica e l’I. reptans, quest’ultima meno produttiva è più tollerante a condizioni maggiormente asciutte. In Thailandia le rese variano dalle 19 t per ettaro, alle 10 t della reptans per ettaro. Questa pianta ha la capacità di assorbire metalli pesanti dall’acqua e dal terreno, una forma di bonifica delle acque inquinate dove però bisogna evitarne il consumo alimentare. Durante l’occupazione militare del Giappone a Singapore nella seconda guerra mondiale e durante l’occupazione americana delle Filippine questa pianta riuscì a sfamare migliaia di persone e a diventare un importante raccolto di guerra molto popolare. Nello Sri Lanka i suoi steli galleggianti si sviluppano a tal punto da rendere difficoltoso il transito delle barche. Un piatto particolare realizzato con questa pianta sono il mie kangkung vere e proprie tagliatelle servite con tanto di salsa a Giacarta.