CAPSICUM pubescens

“Rocoto, locoto, albero del peperoncino”

Famiglia: Solanaceae

Origine: pendici delle Ande peruviane

Caratteristiche: erbacea perenne, semilegnosa nel fusto e nei rami principali, può raggiungere i 3 m di altezza. Il fusto è striato è spesso ricoperto da una lieve peluria, con nodi di colore violaceo. I fiori sono violetti con il centro bianco, solitari, più o meno campanulati; le foglie, ovali, presentano anch’esse una leggera peluria. I frutti, che variano la colorazione dal verde al rosso in fase di maturazione, possono essere tondeggianti o più allungati, e presentano  caratteristici semi neri, unici nel genere capsicum.

Coltivazione: si coltiva come il comune peperone, tenendo conto che si tratta di una specie perenne che, in climi miti o proteggendo la pianta durante l’inverno, può produrre per diversi anni. Predilige posizioni soleggiate e terreni ben drenati; tollera brevi gelate, fino a -5°C. Si semina alla fine dell’inverno in serra calda e, dopo un primo rinvaso, si trapiantano le piantine in piena terra, passato l’ultimo gelo. Gli anni successivi sarà opportuno potare il capsicum ad ogni primavera, arrivando alla parte legnosa, da cui ricaccerà vigorosamente.

Edibilità 3/5: si utilizza in cucina come il comune peperoncino, è molto saporito e adatto per soffritti e salse. La ricetta tradizionale peruviana lo vuole però “relleno”, ovvero ripieno di carne macinata, formaggio e uova.

Valore terapeutico 3/5: assunto in piccole quantità, è considerato antireumatico, antisettico, diaforetico, irritante, rubefacente, e tonico. La capsicina, stimola la secrezione di muco e succhi gastrici che favoriscono i processi digestivi. Ha proprietà antibiotiche ed antinfiammatorie. È utile nel trattamento della febbre, debolezza in convalescenza, vecchiaia, vene varicose, asma, e per abbassare la pressione. Ottimo antiossidante ed immunostimolante, presenta una quantità di vitamina C quattro volte superiore alla ben nota arancia. Uso esterno, per distorsioni, geloni, nevralgie e psoriasi.

Curiosità: in Perù questo tipo di capsicum (chiamato Rocoto), si coltiva da millenni nelle zone andine, tra i 1500 e i 3300 metri s.l.m., ma non è mai stato rinvenuto allo stato spontaneo. Qui, nei villaggi montani, si era soliti dimostrare il proprio valore e coraggio, mettendo alla prova la propria resistenza alla piccantezza del rocoto, per alcuni “el mas picante de los picantes” (il più piccante dei piccanti). Fu il peperone più comune durante l’impero Inca ed oggi è uno degli ingredienti essenziali della cucina peruviana. Il suo grado di piccantezza varia tra i 50.000 e i 250.000 gradi Scoville (SHU).

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