“Mitsuba, prezzemolo giapponese”
Famiglia: Apiaceae
Origine: E. Asia, Cina, Giappone

Caratteristiche: cresce spontanea nei boschi collinari e montani. Pianta perenne sempreverde che arriva a crescere fino a 1 m di altezza. I piccoli fiori bianchi compaiono tra Giugno e Agosto, e i semi maturano da Agosto a Ottobre. Foglie verde intenso con margini seghettati; radici fittonanti carnose in cima; simili alla carota.
Coltivazione: facile da coltivare riesce a svilupparsi in qualsiasi tipo di terreno; preferisce posizioni fresche ed esposizioni ombreggiate. In pieno Sole le foglie tendono a ingiallire e a cadere. Si auto semina da sola. Resiste fino a -10 °C, anche se predilige inverni non troppo rigidi. Teme l’attacco di lumache e limacce ed è bene proteggere le giovani piante. Si semina in Aprile in coltura protetta con temperature di circa 20°C. La germinazione è rapida. È possibile seminarla anche a fine estate e mantenerla in vaso fino alla primavera successiva. Si moltiplica anche per divisine in autunno.
Edibilità 4/5: ottima aromatica che apporta sapori orientali alla cucina; si utilizzano le foglie e i gambi in maniera simile al prezzemolo, tritati fini e utilizzati crudi a condimento oppure brevemente cotti, per preservare le qualità aromatiche. I germogli sono ottimi nelle insalate; anche le radici, benché più fibrose sono usate per insaporire le pietanze. Foglie e gambi, molto rinfrescanti e leggermente amare, sono molto ricche di calcio e vitamina C. In Giappone si utilizza come condimento nelle zuppe e negli antipasti in genere.
Valore terapeutico 1/5: il decotto della pianta e l’utilizzo a fresco aiuta a lenire raffreddori e febbri. È un buon tonico per il metabolismo ed è adatto in caso di emorragie e mestruo intenso.
Curiosità: comunemente coltivata come ortaggio in Giappone, esistono alcune varietà selezionate e coltivate come piante annuali. Le radici sono considerate una verdura tradizionale e tutta la pianta è la controparte orientale del nostro prezzemolo. Botanicamente risulta una variante della C. canadensis e rassomiglia come ciclo vegetativo all’Angelica archangelica. I gambi sono sottoposti spesso a imbianchimento per renderli più delicati e meno fibrosi, assumendo così un sapore quasi pepato. Pianta adatta in progetti di foresta commestibile vista la sua capacità di auto semina e di resistere in condizioni di bassa luminosità.
