“Pianta del cuore”
Famiglia: Amarantaceae
Origine: S. America, S. Africa, Asia
Caratteristiche: pianta perenne a crescita rapida; poramento eretto e molto folto; solitamente viene usata come pianta decorativa per via delle sue foglie porpora a forma di cuore. Ne esistono molte altre varietà.
Coltivazione : cresce bene in vaso a mezz’ombra o pieno sole; si può tenere all’aperto in giardino durante la bella stagione, ma va riparata in inverno poiché predilige temperature sopra i 12°C. Rinvasare di anno in anno con terricci ricchi di humus e ben drenati. Si riproduce bene per talea.
Proprietà terapeutiche 4/5: originaria del Sud America è oggi diffusa in Africa, nella foresta tropicale e in diverse parti dell’India e dell’Asia; è tradizionalmente usata nelle Ande peruviane in rituali sciamanici atti a espellere gli spiriti maligni dal corpo e determinare lo stato di salute del consultante. È provato che gli estratti di Iresine herbistii interagiscono con il sistema nervoso centrale. Le foglie di questa pianta sono usate per guarire ferite; utilizzate esternamente sono considerate toniche e depurative della pelle combattendo efficacemente eczemi, herpes, brufoli e sono utili come agente antimicrobico. Tutta la pianta è considerata astringente, diuretica, spasmolitica, tossifuga, anti-infiammatoria, leggermente antiossidante e utile in caso di forti emicranie. Foglie e fiori sono utilizzati in decotto contro febbre, problemi renali, come antipiretico e rilassante.
Curiosità: alcune specie sono apprezzate per la loro bellezza, altre nell’ambito delle scienze erboristiche. L’estratto dell’Iresine viene usato nella produzione della Ayahuasca, una bevanda sacra in S.America utilizzata dagli sciamani di popoli amazzonici e andini, prodotta miscelando in un decotto diverse piante, principalmente le liane polverizzate di Banisteropsis caapi e le foglie di Psychotria viridis. Anche nel decotto di San Pedro l’Iresine può fungere da ingrediente. La tradizione Sud Africana vuole che questa pianta sia riprodotta e scambiata in segno di amicizia e gratitudine; di qui il nome volgare “pianta del cuore”.