“Fico d’India, Tuna””
Famiglia: Cactaceae
Origine: Messico
Caratteristiche: naturalizzata nelle aree del mediterraneo, riesce a creare interi ambienti lungo gli areali e nelle zone più aride e rocciose; pianta succulenta perenne, sempreverde dal portamento arboreo, cresce fino a 5 m di altezza; ha numerose spine o glochidi che si staccano facilmente al contatto. Il fusto è composto da pale (cladodi) che svolgono anche la fotosintesi e con gli anni quelli basali diventano legnosi. Le vere foglie, dalla forma conica sono lunghe pochi millimetri appaiono sulle pale giovani solo per breve tempo, hanno una forma conica. Tutta la pianta ha un rivestimento ceroso che protegge dalla siccità e dai predatori. I fiori dai petali ben visibili giallo arancioni, compaiono da Giugno a Settembre. I frutti elemento distintivo della pianta sono carnosi, pesano 200 g circa e contengono molti semi; dalla forma ovale possono variare a seconda della varietà nel colore, solitamente rosso arancione, esistono varietà senza spine o peli irritanti .
Coltivazione: pianta facile da coltivare, richiede un terreno sabbioso e ben drenato, un’esposizione soleggiata, anche se tollera la mezz’ombra . Resiste fino a -8 °C, ma con molta umidità la resistenza al freddo scende. Nei contenitori è bene mantenerla asciutta in inverno. Predilige esposizioni a sud o a est, una posizione riparata, anche se non teme i venti moderati. Non richiede particolari cure. Per la riproduzione si possono interrare le pale a fine estate in vasi con terra leggera e sabbia grossa.
Edibilità 3/5: i frutti, lunghi fino a 10 cm, dal sapore ottimo, dolce e rinfrescante, più consistente dell’anguria, si utilizzano prevalentemente crudi, ricchi di Sali minerali e vitamina C; si possono anche preparare in confetture o essiccare. La dolcezza varia dalla varietà e dal grado di maturazione, sono da consumarsi in quantità moderata per via dei molti semi contenuti. Le pale costituiscono la base di alcuni piatti tipici messicani, considerati un buon sostituto del pane, scottati su piastre arroventate e servite con crema di fagioli, mais e cipolla; si adoperano cotte e nel sapore ricordano i baccelli e i fagiolini, aumentano in dolcezza se si raccolgono nei pomeriggi assolati poiché sotto il Sole si converte l’acido ossalico in zuccheri, sono ricche di acqua e mucillagini,dai fusti si può estrarre una gomma commestibile.. I fiori sono dolci e fragranti, si utilizzano freschi o essiccati.
Valore terapeutico 3/5: i fiori e i fusti sono considerati diuretici ed emollienti, il succo della pala e le sue parti interne sono una misura di primo soccorso per tamponare ferite, tagli e contusioni, in maniera analoga all’aloe. I fiori hanno proprietà astringenti e possono essere utilizzati anche nel trattamento della ghiandola prostatica ingrossata.
Curiosità: è una pianta molto adattabile a diverse condizioni climatiche e ambientali, coltivate solitamente per le loro pale e frutti commestibili sono anche utilizzati come foraggio. In Messico, uno dei maggiori paesi produttori, questa pianta ha una storia antica quanto i popoli di quelle terre lontane, il nome fico d’India venne dato in seguito all’arrivo della pianta nel vecchio mondo dopo il 1493. È considerata uno degli emblemi nascita del popolo Azteco e da essi ritenuta pianta sacra, molto importante per l’economia di quelle regioni, dove era conosciuta come nocthli o tuna; la fondazione della Città del Messico si dice che fosse avvenuta dove un rapace con un serpente tra gli artigli si fosse posato su questa pianta, storia questa ancora oggi raffigurata nella bandiera messicana. Dalla cocciniglia allevata sui fusti di questa pianta si estrae il color carminio che ebbe un ruolo di rilievo nei piani commerciali e la formula di produzione rimase per secoli monopolio della cultura locale acquisita dagli spagnoli in seguito alla conquista . Il carminio venne utilizzato fino al 1800 per tingere le giubbe dell’esercito britannico. Approdata sulle coste mediterranee è pianta ormai tipica della tradizione siciliana, dove si producono succhi, liquori, mostarde, marmellate e dolcificanti. Anche le pale si adoperano fresche, in salamoia, sott’aceto e canditi.