LACTUCA sativa

“Lattuga”

Famiglia: Asteraceae

Origine:  prob. Medioriente

Caratteristiche: non si conoscono esemplari di L. sativa che crescono allo stato selvatico, pianta annuale o biennale a rapida crescita che si sviluppa dai 30 ai 90 cm. Fiorisce da Giugno ad Agosto e i semi maturano da Agosto a Settembre; hanno radice a fittone, foglie inizialmente a rosetta di diverse forme e colori dal verde al grigio blu , al rosso intenso; fusto eretto brevemente ramificato; i fiori sbocciano in pannocchie piramidali, con forma tipica della margherita, ma più piccoli e in numero variabile; il colore dei petali varia dal viola al blu, dall’arancione al rosso e dal bianco al giallo; i frutti sono acheni allungati, dotati di pappi per la dispersione; i fusti se spezzati secernono una linfa bianca leggermente appiccicosa da cui il nome Lactuca.

Coltivazione: pianta facile da coltivare, ama terreni ben drenati, leggeri e fertili, non ama substrati acidi. Non tollera condizioni di estrema siccità e calore intenso anche se alcune varietà crescono in condizioni aride e con temperature oltre 35 °C. le semine e i trapianti precoci possono essere fatti in pieno Sole, ma in piena estate è meglio coltivarle a mezz’ombra per evitare una precoce montatura a fiore.

Edibilità 4/5: le foglie si utilizzano crude o cotte, dal sapore delicato e consistenza croccante. Solitamente utilizzata in insalata può anche essere cucinata come verdura e essere aggiunta a zuppe e risotti; esistono delle varietà ottime per questi scopi. I semi si possono far germogliare e utilizzare crudi; dai semi si ottiene un olio commestibile, ma di difficile produzione.

Valore terapeutico 3/5: l’intera pianta è ricca di una linfa lattiginosa che si ottiene tagliando i fusti e l’attaccatura delle foglie; tale linfa si indurisce all’aria; tale sostanza chiamata “lactucarium” era raccolto cimando le piante durante la fase di fioritura e raccogliendo il preparato in vasi di porcellana; il lactucarium ha proprietà anodiche, antispasmodiche, digestive, diuretiche, ipnotiche, narcotiche e sedative. Era un rimedio tradizionale per insonnia, ansia, nevrosi, iperattività, tosse secca e dolori reumatici. Si utilizza anche un infuso della pianta fiorita fresca o essiccata; tutta la pianta in fiore può provocare sonnolenza e in caso di sovradosaggio irrequietezza; da usare con cautela. La linfa viene applicata esternamente nel trattamento delle verruche. Il seme ha proprietà anodine e galattogoghe.

Curiosità:  esistono molte varietà e cultivar e in natura sono classificate circa 150 specie appartenenti al genere Lactuca. Una ricerca genetica su ha preso in considerazione 23 specie affini al patrimonio genetico della L. sativa per determinare la discendenza della forma coltivata. Partita forse dal Medioriente e dall’antico Egitto, l’utilizzo di queste piante si è diffuso con i Romani che ne apprezzavano molto le qualità ed erano grandi consumatori, ancora oggi rimane a testimonianza di quei tempi la lattuga romana, con i cespi allungati e le foglie caratteristiche. Questo tipo di piante sono state soggette a continue selezioni da parte dei contadini , in particolare furono gli Arabi a migliorarne notevolmente le qualità organolettiche e la selezione varietale. In duemila anni di storia la lattuga si è diffusa in tutto il mondo diventando uno degli ortaggi più consumati, al terzo posto dopo pomodori e carciofi. Presso gli antichi Egizi erano considerate piante sacre le specie L. serriola e L. virosa, queste due in particolare erano dotate di proprietà psicoattive e considerate dei potenti afrodisiaci, il lattice contenuto negli steli e nelle foglie veniva raccolto ed essiccato diventando un potente preparato simile all’oppio, utilizzato fino al XIX secolo in Europa come medicinale narcotico e sedativo. Pare che la L. sativa sia stata selezionata proprio dagli Egizi a partire dalla L. serriola, lo stesso dio Min, una divinità molto antica aveva come attributi caratteristici proprio una pianta di L. serriola. Dall’Egitto venne importata dai Greci sia per uso rituale che per uso alimentare. Attualmente estratti della pianta sono utilizzati anche in cosmesi, per fare shampoo e saponi, oli combustibili e antiparassitari.

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