“Viola mammola, violetta”
Famiglia: Violaceae
Origine: Europa, Nord Africa, Asia Occidentale, Siria
Caratteristiche: piccola pianta erbacea perenne, sempreverde, a rapido sviluppo, che cresce fino a 20/30 cm di altezza. Foglie cuoriformi di colore verde brillante, disposte a rosetta. Fiorisce da febbraio ad aprile, esistono cultivar di svariato colore. Si propaga anche attraverso stoloni.
Coltivazione: cresce nella maggior parte dei terreni, ma preferisce un terreno ricco di humus fresco e ben drenato, adatta a crescere in ombra parziale, anche come sottobosco. La pianta resiste fino a -10 ° C. Data la sua crescita facile e veloce si diffonde bene anche da rizomi o stoloni . tende ad allargarsi e colonizzare aree del terreno. Teme i venti caldi e le forti siccità.
Edibilità 5/5: Sono edibili le foglie giovani e i boccioli di fiori – crudi o cotti, di solito disponibili per quasi tutto l’inverno. Le foglie hanno un sapore molto delicato, anche se diventano piuttosto dure man mano che invecchiano. Sono ottime in insalata, o aggiunte alla zuppa, usate come addensante più o meno allo stesso modo del gombo. Vengono usato anche come aromatizzante in budini, ecc. Con le foglie si può preparare anche un tè. I fiori vengono utilizzati per decorare insalate e dessert, grazie al sapore e profumo dolce e delicato o anche freschi per aromatizzare e colorare dolci, prodotti da forno e gelati.
Valore terapeutico 3/5: La viola dolce ha una lunga e comprovata storia di uso popolare, specialmente nel trattamento del cancro e della pertosse. Contiene acido salicilico, che viene utilizzato per produrre l’aspirina. È efficace nel trattamento del mal di testa, dell’emicrania e dell’insonnia. L’intera pianta è antinfiammatoria, diaforetica, diuretica, emolliente, espettorante e lassativa. Viene assunta internamente nel trattamento di bronchiti, catarro respiratorio, tosse, asma e cancro al seno, ai polmoni o al tratto digerente. Esternamente, è usata per trattare le infezioni della bocca e della gola. La pianta può essere usata fresca o raccolta quando entra in fiore e poi essere essiccata per un uso successivo. I fiori sono emollienti e usati nel trattamento dei problemi di cattiva digestione, dolori di stomaco, costipazione, flatulenza e disturbi polmonari. I petali vengono trasformati in uno sciroppo e utilizzati nel trattamento dei disturbi infantili. Le radici sono un espettorante molto più forte di altre parti della pianta ma contengono anche l’alcaloide violina che a dosi più elevate è fortemente emetico e purgante. Vengono raccolte in autunno ed essiccate per un uso successivo. I semi sono diuretici e purganti e sono stati utilizzati nel trattamento dei disturbi urinari ed un buon rimedio per i calcoli. Un rimedio omeopatico è costituito da tutta la pianta fresca. È considerato utile nel trattamento della tosse spasmodica e dei reumatismi del polso. Un olio essenziale di fiori viene utilizzato in aromaterapia nel trattamento di disturbi bronchiali, spossatezza e disturbi della pelle.
Curiosità: pianta oltre che medicinale anche officinale; l’olio essenziale di fiori e foglie è usato in aromaterapia, 1000 kg di foglie ne producono circa 300 – 400 g . I fiori e gli estratti aromatici sono usati per aromatizzare le pietanze e sono considerati rinfrescanti per l’alito. Un pigmento estratto dai fiori viene utilizzato come cartina tornasole per testare il pH. Le piante possono essere coltivate come pacciamatura verde, posizionate a 30 cm una dall’altra formano un fitta copertura del terreno, impedendo il proliferare delle infestanti. Pianta molto ornamentale, ma anche un accumulatore dinamico che immagazzina minerali o sostanze nutritive dal terreno, trasformandoli in una forma biodisponibile per le altre piante, utilizzabile come fertilizzante o pacciamatura secca. Le violette sono piante ornamentali, producono i loro fiori profumati alla fine dell’inverno e all’inizio della primavera; attirano gli insetti impollinatori, in particolare le api, ma per via della stagione e dei pochi insetti attivi i fiori producono pochi semi. Più avanti nel corso dell’anno le piante sviluppano anche un secondo tipo di fiore, che non si apre mai, autofertile, il cui seme viene prodotto all’interno per autofecondazione e benchè più povero geneticamente, assicura la riproduzione della specie, che altrimenti per le ridotte misure rischierebbe di venir soprafatta dalle altre piante. Quando sono ben posizionate le violette spesso si moltiplicano da sole, possono anche diffondersi abbastanza rapidamente dalle radici producendo numerosi stoloni, cloni della pianta madre.